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Le grandi trattative dell’Inter - 1962, 100 milioni per Burgnich La Roccia

di Alessandro Rimi

Tutte le volte che l’Inter di Angelo Moratti ed Helenio Herrera si avvicina al titolo, poi succede sempre qualcosa. Tant’è che per un attimo, spinto dal braccio destro Italo Allodi, per qualche settimana pensa al cambio della guida in panchina. Alla fine, prevale il senso della continuità per una squadra che, in effetti, con il Mago è arrivata prima terza dietro al Milan, quindi seconda alle spalle della Juve proprio nel finale di campionato e, all’alba della nuova stagione, forse pronta per mettere le mani sul primo trofeo della gestione morattiana. HH rimane, nonostante pure la brutta figura nel mondiale in Cile da ct della Spagna, ultima nel girone con i campioni del Brasile di Jair.

Che sarà l’acquisto decisivo a gennaio (prima non si poteva a causa del tesseramento da straniero), in una grande campagna acquisti con gli internazionali Luisito Suarez e Gerald Hitchens, detto "Gerry". In sordina, a seguito di una super stagione al Palermo con tanto di storica punizione realizzata contro la sua ex Juventus, arrivò poi il terzino Tarcisio Burgnich. Costato a Moratti circa 100 milioni di lire, Burgnich si rivelerà come uno dei simboli dell’eclettismo della Grande Inter: terzino sì, ma pure libero e centrale ruvido, incubo per i grandi attaccanti avversari. In più, il difensore friulano sarà una sorta di vice-allenatore per leadership, correttezza e modello per i compagni.

Esattamente come il suo amico e omologo mancino, altro elemento cardine della storia interista, Giacinto Facchetti. Sempre accigliato, quasi mai sorridente Burgnich, detto La Roccia, era il giocatore a cui non si può mai rinunciare. Herrera ci mette un pò prima di rimodellare la squadra con i baby Facchetti e Mazzola ma, una volta messa a punto, l’Inter gira a meraviglia. Dietro la coppia centrale Guarneri-Picchi è il muro di Berlino, sulle fasce Jair e Corso diventano attaccanti aggiunti a formare un tridente di fuoco con Di Giacomo (preso nel mercato invernale dal Torino) che terminerà l’annata scudettata con 11 centri in totale. Tarcisio, in 12 primavere con la maglia dell’Inter, vince quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Da dominatore: in Italia, in Europa e nel mondo.


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