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Lazio-Frosinone 3-1, le pagelle: argento vivo Isaksen. Garritano, errore fatale

di Gaetano Mocciaro

LAZIO - FROSINONE 3-1 - 58' Soulé rig., 70' Castellanos, 72' Isaksen, 84' Patric

LAZIO (pagelle a cura di Matteo Vana)
Provedel 6 - Una partita quasi da spettatore non pagante. Il Frosinone non crea grandissimi pericoli, stavolta non servono gli straordinari come a Empoli ma si ritrova a raccogliere il pallone in porta, dopo il rigore di Soulé, senza poter fare nulla

Marusic 6 - Ordinato, non sbaglia quasi nulla. Forse un po’ timido in avanti, ma non era la serata in cui avventurarsi in scorribande lasciando scoperta la sua fascia.

Patric 6.5 - Partita attenta, senza grandi sbavature. Comanda il reparto con autorità, rischiando poco o nulla davanti agli attaccanti gialloblu. Si toglie anche la soddisfazione di chiudere il match con un sinistro sotto misura che vale il terzo gol.

Gila 6 - Ormai titolare inamovibile, pur sfruttando gli infortuni, fornisce ancora una volta una prova di sostanza senza sbavature e con un paio di interventi che strappano applausi al pubblico di casa.

Pellegrini 6 - Attento in fase difensiva, non fa mai mancare la sua spinta in avanti proponendosi spesso in appoggio ai compagni e arrivando sul fondo con continuità. Sfiora anche il gol da lontanissimo con un sinistro che esce di pochissimo alla sinistra di Turati. Dal 54’ Hysaj 6 - Partita di sostanza la sua. Non si nota, ma non fa mai mancare il proprio apporto sia in fase difensiva che offensiva

Guendouzi 5.5 - Partita sotto i propri standard, passata a rincorrere avversari più che a proporsi in area. Ha sulle spalle il rigore con un tocco di mano evitabile in area.

Rovella 6 - Solite geometrie in mezzo al campo, ormai la regia è sua e Sarri si fida ciecamente. Lui ripaga la fiducia senza strafare e giocando in maniera ordinata muovendo i fili e recuperando palloni. Dal 86’ Cataldi sv.

Kamada 5.5 - Qualche buono spunto, un paio di accelerazioni interessanti ma dà sempre la sensazione di essere quasi uno strumento sempre fuori dal coro. Prova anche a mettersi in proprio cercando la conclusione, ma la fortuna non lo assiste. Dal 66’ Vecino 6 - Entra in un momento complicato, ci mette la grinta necessaria per non concedere nulla agli avversari.

Felipe Anderson 5 - Spento. Basta una parola per descrivere la partita del brasiliano che sembra estraneo al match, mai capace di accendersi. Sarri lo capisce tanto che lo lascia nello spogliatoio all’intervallo. Dal 46’ Isaksen 7 - Entra con l’argento vivo addosso. Ha un’altra vitalità addosso rispetto al brasiliano e non è certo un caso se prima fornisce l’assist per il pari, poi sfrutta la palla di Castellanos per raddoppiare.

Castellanos 7.5 - Fa giocare bene la squadra, crea spazi per gli altri ma non va mai alla conclusione. Fino al 70’ quando si inventa il gol con un colpo di testa da bomber di razza che trova l’incrocio dei pali. Poi, non contento, indossa anche i panni dell’uomo assist per il raddoppio firmato Isaksen dimostrando di non essere solo un vice Immobile.

Zaccagni 7 - Nel primo tempo ogni iniziativa parte dai suoi piedi, è lui l’unico a crederci veramente. Salta sempre l’uomo, quando accelera non lo prendono mai. Una partita da incorniciare alla quale manca solo il gol. Dal 86’ Pedro sv.

Allenatore Maurizio Sarri 6.5 - Il primo tempo della sua Lazio è al rallentatore, con i biancocelesti che non riescono mai a innestare la marcia superiore. Negli spogliatoi, però, ha il coraggio di cambiarla con l’inserimento di Eriksen che spacca la partita. Questi 3 punti sono anche merito suo.


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