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La prima pietra del nuovo Milan di Fonseca: Abraham non è un'alternativa a Morata

di Dimitri Conti

Il Milan sembra veramente essere rinato nella serata di domenica. Possibile che sia bastata una sola notte per spazzare via tutte le difficoltà palesate dalla squadra rossonera per tutto l'avvio della stagione ufficiale? Questa è la speranza predominante dalle parti del Diavolo, che per il momento però può accontentarsi di celebrare il ritorno a una vittoria nel derby che mancava da più di due anni e l'aggancio in classifica proprio agli odiati cugini in casacca nerazzurra.

Non solo questo, perché c'è anche una scelta tattica presa da Fonseca per contrastare l'Inter che potrebbe diventare idealmente la pietra fondante del suo nuovo Milan. Finora sempre schierati con il 4-2-3-1, anche nella stracittadina della domenica sera i rossoneri si sono presentati con questa veste iniziale ma con una variante fondamentale che ha sparigliato tutte le carte. Una variabile arrivata da Roma nelle ultime ore del turbinante calciomercato estivo.

Si tratta di Tammy Abraham, la nuova 'arma tattica' di Fonseca. Arrivato dopo le ultime due stagioni non proprio felicissime nella Capitale, tutti si attendevano che l'attaccante inglese si giocasse il posto al centro dell'attacco con Morata partita dopo partita. E invece proprio lì è andato a intervenire Fonseca, studiando una soluzione che gli permettesse di averli assieme e non alternativi. Una mossa che ha spiazzato Inzaghi e tutta l'Inter, sfiancata dalle pressioni da centrocampista di Abraham. Non in una versione da attaccante famelico, ma da uomo di sacrificio. Una delle armi cui deve aggrapparsi il Milan per cambiare inerzia alla stagione.


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