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Il Milan e le commissioni: i precedenti parlano chiaro. Con Zirkzee strappo alla regola?

di Antonello Gioia

Domani sarà annunciato Paulo Fonseca, ma gli occhi e le orecchie dei milanisti sono, in questi giorni, tutti rivolti a cosa sta succedendo intorno alla trattativa che potrebbe portare in rossonero Joshua Zirkzee; ieri, infatti, è stato registrato un piccolo rallentamento sull'accordo: il Milan vuole pagare i 40 milioni della clausola rescissoria, vuole dare all'olandese l'ingaggio da 4-5 milioni che l'attaccante richiede, ma non vuole corrispondere per intero i 15 milioni di eruo di commissioni pretesi dall'agente Kia Joorabchian.

I precedenti
In passato, la società rossonera si è sempre dimostrata molto restia a concedere commissioni fiume agli agenti: nelle ultime due stagioni, per esempio, i rossoneri hanno speso solamente 27 milioni complessivi di commissioni. Da quando è arrivato Elliott, gli affari con relative commissioni sono i seguenti: 1° Paquetà, 2.9; 2° De Ketelaere, 2.8; 3° Leao, 1.8; 4° Piatek, 1.8; 5° Maignan, 1.5; 6° Rebic, 1.4; 7° Caldara, 1.2; 8° Tonali, 1.2; 9° Theo, 1.1; 10° Bennacer, 0.9.

E con Zirkzee...
Questi numeri fanno intendere che con Zirkzee si sta procedendo già ad un abbondante strappo alla regola, fermandosi a trattare sulla commissione solo perché il costo del cartellino da 40 milioni, permesso dalla clausola, è inferiore al valore di mercato del calciatore olandese. Poi, però, 15 milioni di euro di commissione su un costo di 40 sono veramente tanti... Il Milan vorrebbe almeno scendere a 10 per chiudere la trattativa. Prossime ore sono decisive.


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