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Il Papu Gomez: "L'Arabia? Sull'atlante ho visto la città nel deserto, ho pensato ai miei figli"

di Tommaso Bonan

"Sono arrivato a Catania quando avevo 22 anni. All’epoca mi ero detto: faccio qualche stagione in Italia e poi torno in Argentina. Era il 2010: sono ancora qui, e pure con il passaporto italiano". Parola del Papu Gomez, tornato a calcare i campi della Serie A con la maglia del Monza, nella lunga intervista al Corriere della Sera: "Ma perché proprio il Monza? È stata una scelta di tutta la famiglia. Rientrare in un Paese che conosciamo bene è stata la decisione ideale. Dopo aver rescisso il contratto con il Siviglia e aver rifiutato un’offerta dall’Arabia credevo di restare fermo fino a giugno".

Non si è pentito di aver detto no, a 35 anni, ai dollari dei sauditi?
"Intanto non era un’offerta irrinunciabile, di quelle che ti cambiano la vita. Poi quando ho cercato sull’atlante la città dove mi sarei dovuto trasferire, in mezzo al deserto, ho pensato: grazie, ma non porto i miei tre figli lì...".

Il corteggiamento di Galliani per portarla in Brianza quando è iniziato?
"Quando la squadra era ancora in B. Ci eravamo incontrati a Ibiza e mi aveva fatto promettere che quando me ne sarei andato dall’Atalanta mi sarei dovuto trasferire a Monza. Ma all’epoca giocavo la Champions, non ci pensavo. Poi di recente, con l’infortunio di Caprari, si sono aperti degli spazi qui e non ho fatto fatica ad accettare la proposta di tornare in un calcio che conosco bene e mi ha fatto sentire importante".


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