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Speciale scouting. Oltre l'istinto brasiliano: il Goias prova a cercare una strada moderna

di Marco Conterio

Il mondo dello scouting riguarda tutto l'universo del pallone. Le grandi società europee ma pure le piccole realtà sudamericane. Come il Goias che sta facendo step by step dei piccoli passi nel mondo dello scouting. Un club che sta provando a strutturarsi da zero anche in questo settore, nonostante strutture d'allenamento avveniristiche, usate anche dal Brasile per il Mondialel Under 17 e uno stadio di proprietà.

Ora tocca allo scouting Che è gestito dal giovane Zuza, che coordina il team dei tre analisti al servizio del Goias. Una visione moderna, la sua, che spesso contrasta con quella molto legata al sentimento e all'irrazionalità del calcio brasiliano. Per questo sta cercando di portare una struttura all'avanguardia e, giustappunto, definita, dove non ci sia eccessiva sovrapposizione dei ruoli ma coordinamento. Dove non sia l'agente a segnalare il giocatore e dove l'analista e lo scout non siano solo un supporto e un parere ulteriore ma un passaggio necessario per la ricerca del talento.

Modello Corinthians Per tutti, in Brasile, il modello è il Timao. Per superare anche l'immagine che l'analista e lo scout debbano dare solo un parere sul calciatore mentre svolgono compiti più in profondità, di studio e di ricerca. Il Goias sta iniziando questo percorso virtuoso e Zuza è la persona che nei prossimi anni cercherà di trasportare la società nel futuro. O, almeno, nel presente.


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