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ESCLUSIVA TMW - Pardo: "Napoli, Garcia non è un brocco. Caos scommesse inquietante"

di Alessio Del Lungo
Fonte: Da Trento Lorenzo Marucci e Niccolò Ceccarini

Il giornalista Pierluigi Pardo, presente al Festival dello Sport a Trento, ha parlato a TMW di molti temi, iniziando dalle giornate che sta vivendo: "Posso dire di aver concluso la carriera intervistando Roberto Baggio quindi posso ritirarmi... Qui c'è lo sport nella sua essenza più bella, è una meraviglia essere qui".

Cosa ne pensa di ciò che sta attraversando il nostro calcio?
"È triste, inquietante, c'è la presunzione di innocenza e ci mancherebbe. Non sappiamo cosa succederà, ma faccio fatica a immaginare i nostri calciatori come dei malavitosi. Posso pensare che qualcuno abbia commesso delle leggerezze, ma, ripeto, c'è la presunzione di innocenza. Rimane l'amarezza, il danno di immagine e la domanda su dei ragazzi che visti da fuori teoricamente hanno tutto: futuro, talento e ricchezza... Il sentimento è triste, inutile girarsi intorno. Le macchine della polizia che entrano a Coverciano non ci rendono felici e complicano il cammino della Nazionale".

I club dovrebbero educare di più?
"Non so se sono i club, le famiglie o le istituzioni. Penso sia sbagliato fare sociologia ora, ma è un'ombra che non ci vorrebbe. Lo sport è una cosa che va in una direzione completamente diversa. Ammesso e non concesso che si stia parlando di ludopatia comunque è un tema delicato, una malattia".

Come vede il campionato?
"Il campionato è equilibrato, contendibile. Il Milan è in testa, l'Inter sembrava la più forte, il Napoli anno scorso ha vinto con 20 punti di vantaggio e la Juventus non sta brillando. Tutto è molto affascinante, a me entusiasma il nostro calcio. Siamo più indietro economicamente rispetto ad altri paesi, ma c'è competitività e le coppe lo dimostrano. Non vedo squadre così nettamente superiori, le nostre squadre possono inserirsi".

Su Garcia che idea si è fatto?
"Le cose non vanno particolarmente bene, è lapalissiano dirlo. Garcia ci ha messo del suo con sostituzioni quasi provocatorie che non lo hanno aiutato, ma non può essere solo colpa sua. Non è un pirla, è un tecnico che ha fatto cose importanti in carriera, è stato messo lì un mese e mezzo fa e se la squadra è in calo ha le sue responsabilità, ma non è il solo. Non è facile continuare quando si viene da un'impresa e si cambia allenatore. L'esempio dell'Inter post Triplete è evidente. Le dichiarazioni di De Laurentiis non hanno aiutato, ma la vita è tutta un'esame, quindi si ricomincerà dalla prossima gara. Far passare Garcia come un brocco... Se si avevano altre idee si poteva prendere un allenatore diverso due mesi fa".

E la Fiorentina invece la sta impressionando?
"Ha giocato un calcio meraviglioso a Napoli e non solo. Anche Baggio ha detto che sta facendo un calcio bellissimo, la tentazione è quella di dire che c'è stato uno scatto di personalità. Anno scorso si è buttata via con ingenuità di troppo, se riesce ad unire la qualità, Bonaventura e Nico su tutti, ad un po' di compattezza e lucidità in certi momenti fa il salto di qualità".

Due battute sul Viola Park?
"In un Paese come il nostro vedere una proprietà che viene da fuori e fa una cosa come questa chapeau, tanto di cappello. È bello vedere quando c'è una società che va oltre a quello che succederà domani".

La Fiorentina può arrivare tra le prime 4?
"La strada è stretta... Spero non sembri poco, ma ora è entrata nel gruppo delle 8 superiori. Ci sono sorellone e sorelline, però la Fiorentina si è molto avvicinata. Questo è già tanto. Per arrivare in Champions deve sperare che qualcuna davanti molli un po' e ad oggi non ho questi segnali".

Thiago Motta è un allenatore che è destinato ad una grande carriera?
"Già dalla seconda metà della stagione scorsa ha fatto un'impresa importantissima. Abbiamo tanti allenatori che sono ritornati a giocare a pallone, anche nel lato destro della classifica. Penso al Sassuolo, Baroni sta provando a fare un certo tipo di calcio, Di Francesco sembrava diventato incapace di allenare e ora fa un inizio di stagione così, alla sua maniera. Thiago Motta ha il physique du rôle per essere un tecnico da realtà importante, internazionale, uomo del mondo, bello come il Sole... Ha tutto. Anche chi non è così però gioca bene a pallone, cito pure il Monza, che gioca benissimo. C'è un grandissimo segnale di crescita del nostro calcio, che è quanto più lontano possibile dal catenaccio e contropiede. Non esiste però un solo modo per giocare o una scienza esatta. Chi pensa che ci sia una sola regola si sbaglia e va incontro a figuracce. Lo dimostra Mourinho, che ha fatto benissimo a Roma e non è stato sempre brillante. Prima di cambiarlo ci penserei mille volte".


Pardo: "Napoli, Garcia non è un brocco. Caos scommesse inquietante"


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