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ESCLUSIVA TMW - Conte e il tour de force: parla lo storico preparatore di Ancelotti

di Raimondo De Magistris

Il giorno dopo la vittoria dell'Inter contro il Brescia, tengono banco le parole di Antonio Conte che, nel post-partita, s'è lamentato del calendario stilato dalla FIGC. L'Inter in questo tour de force di 7 partite si ritrova a giocare una partita ogni 69 ore. Il Napoli ne gioca una ogni 72, Juventus e Atalanta una ogni 75 ore. Ma quanto questo dato può incidere sulle prestazioni dei singoli?
Lo abbiamo chiesto a Giovanni Mauri, per tanti anni preparatore di Carlo Ancelotti. Adesso nello staff del Napoli lavora il figlio Francesco, ma per 20 anni è stato lui ad accompagnare Ancelotti nelle sue avventure in panchina: dal Parma al Milan, dal Real Madrid al Paris Saint-Germain.

Conte nel post-gara ha denunciato che l'Inter sta giocando queste gare in un lasso di tempo più breve rispetto ai competitor.
"La differenza la fa soprattutto il passaggio da una gara all'altra, quando devi giocare una nuova partita meno di tre giorni dopo e magari devi farlo in trasferta".

Più che 7 gare in 20 o in 21 giorni, un preparatore valuta soprattutto il lasso di tempo da una gara all'altra.
"Esatto. E le condizioni in cui si giocano le due partite. A Madrid spesso ci trovavamo a giocare una gara di Champions la sera e poi, casomai, quella dopo alle 15.00 a Valencia. Chiaramente, sei di fronte a terreni di gioco e condizioni climatiche completamente diverse".

E come si recupera in questi casi?
"Ottimizzando nel migliore dei modi il lavoro il giorno dopo la partita, soprattutto per i calciatori che non sono scesi in campo. Non può più essere considerato un giorno di riposo o di banale scarico. E' la metodologia a fare la differenza: a Madrid nei momenti in cui c'era un'altra concentrazione di gare ci siamo ritrovati anche a riposare un solo giorno in 40".

Il fatto di far giocare sempre gli stessi può essere un problema?
"La questione è che un allenatore scende sempre in campo con quella che ritiene la miglior formazione possibile, Conte come gli altri. Ripeto, la cosa fondamentale è la metodologia di lavoro, il recupero il giorno dopo la partita e la gestione dell'atleta tenendo conto di tutti i fattori".


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