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È un nuovo Retegui, parla il padre: "Saggio Gasp, lui e Scamacca complementari"

di Giacomo Iacobellis

Sette gol in dieci presenze. Mateo Retegui a ottobre è a sole due realizzazione dal record dello scorso anno col Genoa (9 gol in 31 partite), ma non intende certo fermarsi qui. Lo si è visto anche nella gara di Nations League di giovedì contro il Belgio, dove il talento nato a San Fernando ha lasciato ancora una volta il segno. Per commentare un avvio di stagione a dir poco brillante, TuttoMercatoWeb.com ha intervistato in esclusiva suo padre Carlos Retegui, oro olimpico nel 2016 e campione del mondo di hockey su prato nel 2010.

Carlos, partiamo dal gol azzurro contro il Belgio: che emozioni ha provato e quanto si sente parte Mateo del gruppo del ct Spalletti?
"La cosa più importante è che la Nazionale faccia bene, il gol è il risultato del lavoro di squadra, ed è sempre un obiettivo per tutti. Mateo si sente molto apprezzato dal ct Spalletti, è molto grato a tutti. È un orgoglio per lui giocare con la Nazionale italiana, è una gloria eterna vestire l'azzurro".

Dall'Italia all'Atalanta: la sua partenza, lo dicono i numeri, è andata anche oltre le migliori aspettative.
"Mateo si trova molto bene all'Atalanta. Si trovava bene anche al Genoa, per il quale abbiamo solo parole di ringraziamento. Oggi ha trovato un club super organizzato, con un allenatore che ha molta passione e saggezza quale Gasperini. Deve continuare a imparare ogni giorno, lavorare duramente per offrire la versione migliore di sé stesso, secondo per secondo, minuto per minuto, pensando sempre a migliorare per il bene della squadra. Mio figlio è veramente felice all'Atalanta".

Retegui si è dato un obiettivo di gol in questa stagione?
"L'obiettivo principale di Mateo è essere un giocatore di squadra, i gol sono il risultato di un lavoro collettivo, e lui deve sempre, sempre sentirsi e vivere così. I suoi gol arrivano come frutto del lavoro di tutti, lui con la sua tecnica e le sue qualità deve convertire in gol ciò che gli arriva".

Pensa che, una volta che Scamacca rientrerà dall'infortunio, lui e Mateo potranno coesistere?
"Scamacca è un giocatore spettacolare, a Mateo piace il suo modo di giocare. Secondo me possono coesistere perché si completano molto bene, i giocatori tecnici e intelligenti si adattano a tutto e imparano giorno per giorno. Ma questa decisione spetta agli allenatori... Mateo deve continuare a imparare, deve aggiungere quotidianamente qualcosa di nuovo al suo gioco e alla sua vita".


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