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Cagliari, Viola: "Per me il calcio è un riscatto sociale. La Sardegna mi ha dato tanto"

di Simone Lorini

Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari, ha parlato al Corriere dello Sport di questo momento della sua carriera: "A casa mia si respirava calcio. Mio padre era un giocatore dilettante, mio fratello Alessio ha fatto una buona carriera in C, B e A prima di essere fermato da un infortunio. Tra me e lui era una competizione continua. Ma per me il calcio è stato un riscatto sociale. Vengo da una famiglia modesta, dove non mancava nulla grazie a mio padre, ma affermarmi nel calcio è stato, ripeto, un riscatto".

Dopo buone annate con Reggina e Benevento, una stagione complicata a Bologna.
"Sono arrivato a campionato inoltrato, è stato difficile inserirsi in una squadra già assestata. Ma l’esperienza con Mihajlovic è stata importantissima. Mi ha fatto crescere come uomo e calciatore. Del resto, dalle difficoltà nascono le opportunità. Se prendi i guai con il piglio giusto, possono essere un momento di crescita".

E tu dopo il Bologna hai trovato il Cagliari. Qual è il bilancio sinora?
"Appunto. Lavorare con Ranieri è stato fantastico. Gli devo molto".

Hai rinnovato qualche settimana fa il contratto scaduto. Momenti di ansia nell’attesa della firma?
"Per niente. Vivo con serenità ogni momento. In quell’intervallo di tempo pensavo che la Sardegna mi ha dato tanto e che io volevo ripagarla dell’affetto riservato a me, a mia moglie e ai miei due figli".


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