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Branchini: "Scudetto, Napoli un favoritissimo. Caso Diarra? Rischio contratti annuali"

di Alessio Del Lungo

Il noto agente Giovanni Branchini ha le idee chiare sulla Serie A e su chi sia avanti rispetto alle altre in Italia e lo ha ribadito nell'intervista rilasciata a SportMediaset: "Mi ha impressionato l'organizzazione di gioco dell'Empoli, la vivacità del Parma in alcune partite... Ci sono realtà che hanno bisogno di mettere a punto un equilibrio, ma è un campionato che può diventare divertente perché è più equilibrato rispetto agli ultimi che abbiamo vissuto".

Per lo Scudetto l'Inter è ancora favorita? Dovrà vedersela con Napoli e Juventus?
"Certamente, sono le squadre più attrezzate. L'Inter chiaramente deve confermarsi, il che è sempre difficile. Il Napoli, oltre ad avere la qualità di una rosa importantissima e un allenatore vincente, ha il vantaggio di potersi allenare tutta la settimana, il che lo rende un favoritissimo, ma questo dal primo minuto. La Juventus sta facendo bene, c'è un progetto in corso, è stucchevole e inutile paragonare i risultati al passato, ogni epoca ha le sue realtà, diamole il tempo di definire le proprie e poi giudicheremo".

Come la sentenza Diarra può cambiare le linee guida delle prossime sessioni di mercato?
"Sottolinea ancora una volta come ci sia l'esigenza di un confronto e di una riscrittura delle regole. Analizzando i casi singolarmente si può poi sfociare in una sentenza come questa che può avere un impatto enorme sugli equilibri del calcio professionistico e quindi anche del calciomercato. È stata portata ancora una volta all'attenzione di tutti l'esigenza da parte di chi governa il calcio di dedicarsi maggiormente ai problemi prioritari e non tanto all'organizzazione di manifestazioni, tornei ed eventi a giro per il mondo. C'è veramente il bisogno di riscrivere le regole e possibilmente tutte insieme con la competenza necessaria per un cambiamento che in questo momento si fa indispensabile".

C'è seriamente il rischio di arrivare a contratti annuali per i calciatori?
"Credo che questo tecnicamente sia un rischio, spero ci sia la giusta reazione, che si riscrivano gli accordi collettivi, che la specificità dello sport venga affrontata e gestita non solo da politici e da giuristi, ma anche da persone che hanno la conoscenza e la competenza dello sport professionistico".


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