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Cambiaso, Thuram, Immobile: gli uomini del cuore. Napoli e Milan evidenti limiti. Jolly Pavoletti

di Marco Piccari

Torna la rubrica sulle pagine di TMW con Marco Piccari - direttore di TMW Radio - che con il suo “Due di Piccari” racconta l'attualità del calcio italiano anche dopo la decima giornata con tre carte di scala quaranta. Il due di Cuori, di Picche e il Jolly.

Due di CUORI
Cambiaso, Thuram, Immobile: gli uomini che hanno fatto battere forte il cuore.
In Juventus – Verona il pareggio sembrava scritto. Due reti annullate, 6 tiri in porta, 5 occasioni create, la Juventus non trova il gol e mentre stavano andando i titoli di coda, in area di rigore, nel mucchio selvaggio, è spuntato il piede del giovane Cambiaso buttato dentro da Allegri. Un tocco che ha mandato il pallone in gol. Una rete pensatissima che ha portato tre punti importantissimi alla Juve. Cambiaso trasformava la notte da stregata a magica. L'uomo dell'ultimo minuto conquistava un cuore gigante.
Anche in Inter – Roma il segno X sembrava destinato ad uscire, ma Marcus Thuram, figlio di Lilian, davanti a Lukaku, segna il gol partita.
Marcus è un giocatore completo, tecnico che gioca per la squadra e soprattutto per Lautaro con movimenti sempre intelligenti. Attaccante anche equilibrato, in campo prende i colpi e non si scompone mai: giocatore meraviglioso. Nella notte di Milano Lukaku diventa un lontano e sbiadito ricordo.
All'ultimo battito di cuore della partita Lazio – Fiorentina ci pensa Ciro il grande a regalare tre punti pesanti alla sua gente e alla sua squadra. Immobile subentra dalla panchina, gioca l'ultima parte del match e va sul dischetto un attimo prima del fischio finale. Il Bomber vero, guarda la porta, fissa negli occhi il portiere viola e con il destro realizza il gol partita. Proprio lui e sempre lui, infinito Immobile: il cuore biancoazzurro.

Due di PICCHE
Il primo due di picche è special. “ Non si può giocare di lunedì, avevamo tante assenze e non c'è rispetto per i miei giocatori.” Solite scuse e parole di Mourinho al termine della partita contro l'Inter, persa senza mai vedere una proposta di calcio. Lukaku c'era ma non si mai è visto. Per la Roma un solo tiro in porta in tutta la partita. Con grande rispetto, ma negli anni 80, una squadra provinciale avrebbe fatto almeno un contropiede nella partita. Mourinho ha un grande albo d'oro di vittorie che va sempre rispettato, ma il portoghese possiede anche un lungo albo d'oro di alibi.
Tra le cose negative di questa giornata ci metto anche la partita Napoli – Milan. Sì avete letto bene, se andiamo oltre alle emozioni, ai gol e all'incertezza della partita ci rendiamo conto che in questi 90' sono emersi i limiti delle due squadre. Il Milan avanti di due gol si fa recuperare mostrando una serie di incertezze: problemi difensivi, condizione fisica ( altri infortuni) e le scelte di Pioli che lasciano senza parole non solo Leao e Giroud ma anche chi guardava la partita. Il Napoli recupera il match dopo un primo tempo anonimo, molto bene per reazione e carattere, ma la squadra di Garcia si affida ormai solo alle iniziative dei singoli, il gioco corale non si vede. Al momento è difficile inserire Milan e Napoli nella lotta al titolo. Tanta confusione.

JOLLY
Il primo lo cala la squadra di Thiago Motta con il gol di Zirkzee. Tre tocchi del pallone deliziosi. Il primo elegante, il secondo prestigioso e il terzo letale. Attaccante sempre più in crescita. Il secondo jolly lo pesca il Cagliari con Pavoletti. Il bomber entra in corsa e segna una doppietta che consente al Cagliari, sotto 3-0 contro il Frosinone, di pareggiare e poi vincere la partita 4-3, tutto nel finale: è lui l'uomo dell'impresa.
L'ultimo jolly è dell'Atalanta. Scamacca contro l'Empoli realizza due gol, uno di qualità e l'altro di potenza. Ecco il centravanti tanto atteso. Atalanta e Italia possono cominciare a sorridere.


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