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Gravina si difende: "Bisogna sapere bene le cose. Io difendo dei ragazzi…"

di Ivan Cardia

Il mondo del calcio, e in generale quello dello sport, fanno quadrato attorno a Gabriele Gravina. Nei giorni scorsi, in maniera molto pericolosa per l'indipendenza dello sport come sottolineato da Giovanni Malagò, la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d'Italia hanno chiesto a gran voce le dimissioni del presidente federale in seguito all'esplosione dello scandalo legato alle scommesse nel calcio italiano. Una richiesta che ha trovato la ferma risposta, in maniera unanime, da parte del movimento, sin da subito. Nella giornata appena conclusa, sono arrivate anche le considerazioni dello stesso Gravina.

"Difendo dei ragazzi che non sono carne da macello". Intercettato in occasione del premio Beppe Viola, il presidente della FIGC - qui tutte le sue dichiarazioni - ha ricordato come le sanzioni che consentono di punire i calciatori che scommettono sono state introdotte proprio sotto la sua presidenza, nel 2020. Inoltre, ha preso posizione sui casi Fagioli e Tonali, due ragazzi che comunque rappresentano un asset per il calcio italiano: "Ho la sensazione che stiamo giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani e io ho il dovere, come padre e come nonno, di difendere anche la dignità di tanti ragazzi italiani che in questo momento stanno diventando carne da macello a livello di comunicazione diffusa e non particolarmente onesta".

Malagò chiude al commissariamento. In serata, il presidente del CONI è tornato a blindare Gravina, ricordando come non sussista alcune delle condizioni che tecnicamente potrebbero portare al . La speranza, come ha detto lo stesso Malagò nei giorni passati, è che dalla politica non arrivino ulteriori attacchi, anche per evitare ingerenze molto rischiose agli occhi del Comitato Olimpico Internazionale.


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