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La mission impossible di Damsgaard: al posto di Eriksen, dopo un (ottimo) anno in A

di Ivan Cardia

Chiamatela mission impossible, anche se Tom Cruise non c’entra molto. È quella a cui è chiamato Mikkel Damsgaard: di fatto, il talento classe 2000 dovrà dare alla Danimarca quello che le mancherà senza Christian Eriksen. Cioè tanto, quasi tutto se si considera che il fantasista dell’Inter, al netto della grandissima emozione che ha circondato il suo malore, per la formazione guidata da Kasper Hjulmand è vero e proprio centro di gravità permanente. Il fuoriclasse della squadra, senza troppi giri di parole. Di fatto, il ct ha scelto due strade per provare a sopperire alla grande assenza. La prima: cambiare modulo, passando a tre in difesa, anche per fronteggiare il temibile attacco del Belgio. La seconda: schierare l’astro nascente della Sampdoria e del calcio danese. Damsgaard ci arriva dopo un anno, il primo in Serie A, nel corso del quale se non ha brillato è solo perché spesso è partito dalla panchina. Risultando un vero fattore per le sorti dei blucerchiati: due gol e quattro assist, soprattutto tantissime giocate per sbloccare le partite complicate. Basti pensare che il suo valore (stime alla mano: quello reale è probabilmente già più alto) è raddoppiato in una sola stagione. Ora il compito più difficile: provare a non far rimpiangere il miglior giocatore della Danimarca, un aspetto giustamente passato in secondo piano nel raccontare la commozione nata dalla vicenda Eriksen.


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