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Oddo: "Il Milan ha puntato forte su di me. Atene è stata una gioia grande"

di Alessandra Stefanelli
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’ex difensore del Milan Massimo Oddo è intervenuto oggi ai microfoni di Acmilan.com per celebrare la Champions League vinta nel 2007:

Come stai?
"Invecchio bene".

Massimo, arrivasti a gennaio e giocasti poi tutte le partite a eliminazione diretta da titolare, te l'aspettavi un cammino così?
"Era una speranza. La motivazione più grande che mi ha fatto arrivare al Milan era la partecipazione alla Champions. In campionato abbiamo tentennato fino alla fine. Il Milan ha puntato forte su di me, nonostante ci fossero Cafù ed altri. La speranza era ricavarmi uno spazio importante. In Champions avendo sempre giocato, è stata un emozione bellissima e dopo appena sei mesi sollevare quella coppa è stata un emozione incredibile".

Eravate in camera da soli? Come avete vissuto la notte prima della finale?
"Ho vissuto una situazione simile a quella di Pippo, e non è una casualità se un allenatore d'esperienza come Ancelotti fa determinate cose come fatto con Inzaghi e poi al mattino l'ha fatta con me, c'è un motivo. Sa le tensioni che precedono queste gare, la preparazione che c'è dietro e quindi capisce che magari non tutti, ma alcuni giocatori hanno bisogno di sentirsi dire che giocheranno sta partita. Sto apprendendo adesso che ha fatto questo anche con Pippo, al me lo ha fatto al mattino chiedendomi se pensavo di giocare, me lo ha confermato e da lì ho sentito un brivido nel corpo perché l'emozione è sempre forte e da quel momento la concentrazione è partita a mille fino alla sera".

Massimo, che difficoltà hai trovato in quella partita e che compiti avevi?
"Difficoltà particolari non ne ricordo, sicuramente ci sono state delle difficoltà di squadra perché loro sono partiti forte. Noi abbiamo pagato un pochino l'emozione, soprattutto dei ragazzi che hanno partecipato alla partita di due anni prima. Abbiamo rischiato in delle circostanze con due disimpegni relativamente semplici. Non è stata una bellissima partita, ma ci siamo riassettati, ri-concentrati e poi l'abbiamo gestita bene. Di fronte avevamo comunque una grande squadra".

Sembra tutto finita ma arriva il gol di Kuyt. In quel momento, eravate più preoccupati o eravate mentalmente forti da portarla a casa?
"Faccio un passo indietro. La grande forza mentale dei miei compagni l'ho vista nei momenti antecedenti la partita. Vedevo nei loro occhi, in quello che dicevano, soprattutto quelli che avevano vissuto la finale di due anni prima, io leggevo la convinzione che quella partita l'avremmo vinta. Prendere un gol a tempo scaduto, a 2-3 minuti dalla fine, rivivendo i fantasmi del passato, un po' di timore c'è stato, ma in quel momento la concentrazione era talmente forte, che è come se avessimo messo tutti qualcosa in più in quei minuti finale, con il fischio che arriva anche 30' secondi prima, se non ricordo male".

Il momento dei festeggiamenti. Massimo tu sei uno specialista di questo, come hai festeggiato?
"Il dopo l'ho rimosso (ride, ndr). Una gioia talmente grande, per me doppia, che sono stato proiettato a Gennaio nel mondo Milan e a distanza di 4 mesi ho vinto una Champions. E' stata una gioia tripla, quadrupla. Non sei neanche preparato per festeggiare, perché fino alla fine sei concentrato, non pensi al dopo. L'immagine che mi rimane impressa più bella è il momento in cui Paolo (Maldini) alza la coppa. Lo ricordo in maniera limpida e precisa, dopodiché, quello che è successo dopo, ricordo veramente poco. Ricordo la festa in Hotel con anche i familiari, il ritorno in città, queste cose qui. Tutti ricordi belli".

Il presidente Berlusconi cosa ti ha detto dopo la finale?
"Ricordo il primo abbraccio con Galliani appena l'arbitro fischiò e lui mi disse 'ne è valsa la pena comprarti, pur spendendo tanti soldi', questo lo ricordo. Poi gli dissi che adesso ogni anno doveva comprare un giocatore dalla Lazio: un anno prese Nesta e vinse la Champions, poi prese me e vinse di nuovo e ci siamo fatti due risate. Anche i festeggiamenti del Dottor Galliani sono belli, credetemi. Lui è come se si disinibisse, lui è una persona che incute sempre un po' di timore reverenziale, ti da sempre del lei. In quei momenti inizia a darti del tu, ci ridi, ci scherzi, fai battute, gli puoi chiedere quello che vuoi. E' un po' Dr. Jekyll e Mr. Hyde, Pippo può confermare che conosce meglio di me".

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