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Galbiati: "Nei derby serve il cuore, speriamo che Nicola porti quello Toro nei suoi giocatori"

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Roberto Galbiati
Roberto Galbiati
© foto di Federico De Luca

Roberto Galbiati è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Galbiati ha indossato la maglia granata dal 1982 all’85 e attualmente ha una scuola calcio a Firenze la “Settignanese”. Con lui abbiamo parlato del Torino e del derby di oggi alle 18.
Come si affronta il derby quando di fronte c’è una Juventus che qualche problema l’ha palesato, pur rimanendo una squadra forte, e il Torino invece sta lottando per salvarsi?
“Questa è una situazione che al Torino purtroppo spesso e volentieri è capitata, anche alla mia epoca, a parte l’anno in cui siamo arrivati secondi con Radice dietro al Verona, eravamo quelli diciamo un pochino sottovalutati. In questa partita come sempre in tutte quelle del Toro c’è il Vecchio Cuore Granata, anche se credo che purtroppo negli ultimi anni il Vecchio Cuore Granata si sia un po’ affievolito, ma speriamo che con l’avvento di Davide Nicola, che è un ex calciatore del Toro, possa riportare un po’ di Cuore Granata nel cuore non dei tifosi, che lo hanno sempre avuto e lo avranno sempre, bensì negli attuali giocatori”.
Il Torino subisce tanti gol, sono già cinquanta, invece la Juventus ha la difesa più solida con soli ventitré. Come si può sopperire a questo handicap?
“Anche la classifica parla chiaro, il Torino già quando c’era Giampaolo subiva tanti gol, allora soprattutto nell’ultimo quarto d’ora, quando seppur in vantaggio si faceva rimontare per cui se la partita andava bene pareggiava altrimenti perdeva. E sinceramente non si capiva come mai gli avversari riuscivano sempre in questo. Purtroppo non solo nel reparto difensivo, ma anche negli altri reparti la Juventus, con tutti i nazionali che ha, è sicuramente più forte però, ripeto, tante volte per sopperire alla forza dei singoli bisogna farlo con l’unione d’intenti, cosa che quest’anno il Toro ha avuto poco”.
Secondo lei, che cosa può fare il Torino per provare a vincere il derby o, per lo meno, a non perderlo?
“Mah, la squadra deve essere unita, avere un forte carattere e andare a mille all’ora pressando la Juventus che in fin dei conti qualche piccola difficoltà ce l’ha. Credo che Nicola lo sappia benissimo e avrà cercato di sfruttare queste piccole manchevolezze dei bianconeri”.
Se Nicola deciderà di giocare con due attaccanti di ruolo saranno Belotti e Sanabria, lei a far coppia come li vede?
“Penso che sia giusto giocare con due punte, anche perché pur senza essere sfrontati tante volte con due attaccanti si può mettere un po’ in apprensione gli avversari. Belotti è un calciatore della Nazionale italiana e Sanabria è un buon giocatore, non è sicuramente eccelso, tra lui e Zaza siamo lì poiché sono pressappoco dello stesso livello.

Credo comunque che sia una coppia ben assortita e che possa mettere in difficoltà in questo momento del campionato la difesa della Juventus che è solida, ma che ha anche lei qualche piccolo problema”.
Con l’arrivo di Mandragora il tasso tecnico e qualitativo del centrocampo si è un po’ innalzato, ma spesso i problemi arrivano proprio da questa zona del campo che fa poco sia da argine sia da spinta propulsiva anche quando tutti gli uomini sono a disposizione. Cosa si può fare in vista del derby?
“Il Toro quest’anno purtroppo non ha mai avuto Baselli, se non nelle ultimissime partite, che secondo me è il giocatore più importante che ha e sicuramente l’accoppiata Baselli e Madragora è utile, ma bisogna trovare il centrocampista da far giocare davanti alla difesa e allora sì che quello del Torino può essere un buon centrocampo. Mandragora è arrivato da poco e Baselli non c’è quasi mai stato per cui il centrocampo è il settore più debole de Torino in quest’annata. Che soluzioni si possono trovare? Le soluzioni si trovano sempre basta avere la volontà e la voglia di giocare il derby, che è una partita soprattutto per i torinisti particolare ”.
Lei era in campo nel famoso derby del tre a due, questa sera il Torino dovrà attaccare, magari lasciando un po’ perdere la tattica, oppure stare accorti, aspettare e poi cercare di colpire la Juventus in contropiede?
“Per i derby, poiché sono partite particolari, non è una questione di tattica, ma serve il cuore perché tante volte non vince il migliore, ma chi ha più carattere e voglia di vincere. Non importa attaccare o difendere, anche se un pochino d’accortezza ci vuole, però, per me adesso con la Juve che ha qualche problema cercare di avere qualche spazio in più per la fase offensiva sarebbe l’ideale”.
Venendo la classifica e come si stanno muovendo le altre squadre che lottano per la salvezza, il Torino riuscirà a restare in Serie A?
“Il Torino si deve assolutamente salvare, senza se e senza ma. Credo che alla lunga si salverà anche il Cagliari oltre appunto al Torino e penso che lo Spezia sia il candidato più probabile a retrocedere. Anche la Fiorentina, pur avendo un calendario veramente difficile, si salverà. Se la giocheranno lo Spezia ed eventualmente il Benevento la permanenza in A. Le squadre grosse oggi coinvolte nella lotta per la salvezza non retrocederanno”.

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