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ESCLUSIVA TMW - La carica del vichingo Gudmundsson: "Tutti uniti per riportare il Genoa in A"

di Andrea Piras
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Il Genoa nel suo destino. Sorride Albert Gudmundsson quando gli viene ricordato che il suo bisnonno Albert Sigurdur Gundmundsson disputò l'ultima partita della sua carriera italiana, allora vestiva la maglia del Milan, proprio contro i rossoblu. Il calcio è lo sport di famiglia: dal papà Gudmundur Benediktsson, ex calciatore e allenatore, alla mamma Kristbjorg Helga Ingadottir, ex giocatrice della nazionale femminile: "Mi ricordo quando ero ragazzino - esordisce ai nostri taccuini l'esterno rossoblu - mio papà, che giocava nella prima squadra, mi accompagnava al campo per allenarmi. Sono cresciuto molto con gli allenamenti. Mia madre anche giocava nella nazionale femminile di calcio. Come ho detto, sono cresciuto in una famiglia che giocava a calcio. E quando dovevo prendere la decisione di diventare un calciatore o meno, non mi hanno spinto. Sapevo del talento che avevo nel giocare a calcio rispetto ad altri sport e sapevo che, molto realisticamente, avevo più possibilità di riuscire in questo sport. Quando ho preso la mia decisione i miei genitori mi hanno sostenuto tanto".

Gudmundsson, ottima partenza ma la strada è ancora lunga.
"La media di due punti a partite di solito ti porta nelle prime posizioni della classifica. Noi ci siamo ed è ottimo. Se dovessimo andare a cercare un qualcosa, potremmo segnare più gol".

C'è un po' rammarico per l'unica partita vinta fin qui in casa?
"Ovviamente noi vogliamo vincere ogni partita. E' chiaro. Penso che le squadre che affrontiamo siano molto accorte nei nostri confronti specialmente quando giochiamo in casa dove abbiamo i tifosi più belli d’Italia".

Lunedì sera andrete a giocare a Reggio Calabria. Che gara si aspetta?
"Penso che sarà una grande partita. La Reggina è un'ottima squadra che sta attraversando un periodo di ottima forma. Non ci sono partite facili da giocare ma anche noi stiamo bene a livello di forma. Abbiamo pareggiato l’ultima partita e adesso vogliamo tornare a vincere".

Come si è trovato col calcio italiano?
"Molto bene. Mi piace molto. Ci sono giocatori e allenatori molto preparati in Italia specialmente nella fase difensiva. Mi trovo molto bene".

Vi sentite la squadra da battere in B?
"Ci sono tante squadre forti in Serie B ma se guardo la nostra rosa penso che siamo la squadra migliore. Se lavoriamo tutti insieme e uniti abbiamo tante possibilità di essere promossi in A".

E' diventato un giocatore importante per la squadra di Blessin e i tifosi le vogliono già bene.
"Come ho detto, penso che abbiamo i tifosi migliori in tutta Italia. Ci stanno molto vicini, ci sostengono tanto in casa e in trasferta indipendentemente dai chilometri. Faremo di tutto per riportare la squadra in Serie A".

Con chi ha legato di più nello spogliatoio dal suo arrivo a Genova?
"Quando sono arrivato a Genova c’erano tanti giocatori nuovi quindi noi nuovi abbiamo formato un piccolo gruppo diciamo. La scorsa stagione non è stata facile ma ho legato con tutti i compagni di squadra".

In squadra ci sono tanti giocatori d’esperienza come Sturaro, Badelj e Strootman. Che ruolo hanno nel gruppo?
"Ci sono tanti giocatori con esperienza ma penso che utilizzino la loro esperienza nel modo giusto. Non mettono loro stessi di fronte alla squadra, ma ti supportano. Poi Strootman e Badelj per esempio giocano nella stessa posizione e si supportano l'un l'altro. Ovviamente non hanno solo esperienza ma hanno anche grande qualità".

Come si è trovato a Genova?
"Vivo in centro. Mi piace molto. Non è troppo grande ma nemmeno troppo piccola, un po’ come le città che ci sono in Islanda. E' molto bella".

Passando alla nazionale, quanto rammarico c'è per non aver centrato la qualificazione al mondiale in Qatar?
"Non siamo un grosso Paese, ci sono solo 360mila persone in Islanda ma siamo comunque arrivati al Mondiale nel 2018 e nel 2016 all’Europeo. Non eravamo mai arrivati a disputare queste competizioni prima e quest’anno non siamo riusciti a qualificarci. C'è molto pressione da parte dei media islandesi, ma adesso c'è una nuova generazione di calciatori e penso che avremmo un bel futuro di fronte a noi".

Obiettivo Euro2024?
"Certo".

L'obiettivo personale e di squadra?
"Come ho detto prima, riportare innanzitutto il Genoa in Serie A. Per quanto riguarda me, vorrei alzare sempre di più il mio livello di prestazioni: penso solo a fare bene per raggiungere la promozione con la squadra. Inoltre c’è un progetto interessante da parte della proprietà del Genoa".

Com'è mister Blessin?
"Devo dire che non lo conoscevo prima di arrivare al Genoa ma quando ho iniziato a lavorare con lui ho subito avuto una buona impressione. Ha dato subito tanta energia alla squadra. Ti aiuta molto in campo e questo per un giocatore è molto importante".

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