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TMW RADIO - Perinetti: "CR7 schiaccia chiunque, Dybala ne ha risentito"

di Michele Pavese
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© foto di Federico De Luca

Giorgio Perinetti, ex direttore generale del Genoa, è intervenuto a TMW Radio per parlare dei temi più importanti del mercato.

Che tipo di rivoluzione porterà Conte all'Inter?
"Lui lavora ad alta intensità, non si accontenta. Trasmetterà questa mentalità, sembrano cose scontate ma non lo sono. Vuole sempre migliorare e vincere attraverso il lavoro. Se farà presa sui calciatori, l'Inter sarà una squadra competitiva".

Dzeko andrà all'Inter?
"Nonostante i tentativi della Roma di farlo restare, lui è deciso ad andarsene. È un ragazzo serio, ma la scelta l'ha fatta da tempo e i nerazzurri proveranno a stringere".

Come andrà a finire il giro degli attaccanti?
"Sono tutte cose a incastro, un incastro che parte da lontano con Neymar e innescherà tutto il resto. C'è in ballo lo scambio Dybala-Icardi, con Roma e Napoli che però vogliono cambiare lo stato delle cose. Anche Wanda adesso sembra più attenta alle offerte di Giuntoli e Petrachi".

A proposito di Icardi, qual è il peccato originale della sua storia?
"Nel calcio si è troppo esposti mediaticamente, se fai una cosa non puoi tornare indietro. È difficile controllare certe situazioni, bisogna stare attenti. Siamo sempre portati a giustificare l'atteggiamento dei giocatori, ma alcune volte si riflettono sul rendimento dei compagni di squadra. L'Inter si trova a malincuore in questa situazione e ha fatto una scelta forte, impopolare, con grande dignità. Il calciatore a volte è capriccioso e deve capire che non deve essere imprenditore solo di sé stesso, non deve scordarsi del contesto di squadra".

Cosa pensa invece del mercato della Juve?
"Il cambiamento di guida tecnica sicuramente condiziona le scelte di mercato e Sarri è diverso da Allegri. I giocatori sono forti, bravi, guadagnano tanto e hanno vinto tanto: non accettano facilmente qualsiasi destinazione. La Juve è stata brava in entrata, ma riciclare non è semplice. È un mercato complicato, e il fatto che si chiuda tardi non va bene, condiziona. Spero che in futuro ci sia uniformità"

Cosa non è andato al Genoa?
"È un discorso complesso. Il presidente è sempre attivo, ha voglia di fare. Preziosi si spende molto per la società. Mi prendo le responsabilità da direttore generale: ho fatto tante cose, altre avrei voluto e dovuto farne".

A Palermo, invece, com'è andata?
"Ferrero aveva presentato la proposta, interpellando alcune persone per condividere il percorso e aveva avuto la disponibilità teorica, ma poi ha vinto un gruppo del posto. Sono rammaricato di non poter dare una mano per la quarta volta, ma auguro al Palermo ogni bene e spero che arrivino di nuovo le soddisfazioni".

Quale squadra si è mossa meglio sul mercato?
"Manca tanto alla fine e tante squadre sono ancora attive. Finora bene il Cagliari, che ha fatto sforzi importanti, ma anche il Genoa si sta muovendo bene, con razionalità".

L'Atalanta può ancora sorprendere?
"Quello dell'anno scorso è stato un miracolo. Hanno fatto uno sforzo enorme per trattenere i migliori elementi, come ad esempio Ilicic. Hanno aggiunto un po' di qualità, rinforzi utili per disputare la Champions. C'è entusiasmo, si sta ristrutturando anche lo stadio: penso che farà bene".

Cosa pensa di un eventuale ritorno di Balotelli in Serie A?
"È una suggestione sempre viva. Se si pensa al calciatore ci sono pochi dubbi, ma devi considerare anche l'aspetto caratteriale, le Balotellate. Il dubbio resta sempre; se trovasse maturità e continuità, potrebbe ancora essere una risorsa per il calcio italiano e per la società che lo andrebbe ad acquistare".

Chi prenderebbe tra Suso e De Paul, obiettivi della Fiorentina?
"Sono un po' diversi, non so cosa cerchi esattamente Montella. De Paul per me ha maggiori potenzialità e margini di crescita, può giocare dappertutto".

Dybala sembra aver frenato il percorso di crescita. Quali sono i motivi?
"La Juve sacrifica la stelle per arrivare alle vittorie. Lui ha cantato e portato la croce, facendo un po' tutti i ruoli. È un giocatore nel pieno della maturità calcistica, non a caso ha tante richieste. Per fortuna non è andato in Premier, secondo me non è il campionato adatto a lui. Ha un po' frenato per una serie di concause: Allegri aveva la sua visione e lo utilizzava in un modo che lui psicologicamente non accettava al 100%. La personalità di Ronaldo, poi, schiaccia chiunque: prima si sentiva protagonista, poi è arrivato il portoghese e la situazione è cambiata".

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