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TMW RADIO - Bonato: "Vi racconto il De Paul che ho portato a Udine. Juventus ancora la più forte"

di Dimitri Conti
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
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Nereo Bonato intervistato da Francesco Benvenuti e Dimitri Conti
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Il dirigente sportivo Nereo Bonato ha così parlato a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Dimitri Conti: "Essendoci stati tanti cambi di allenatore, ogni società cerca di guardare al suo interno se ha risorse che magari potrebbero rivelarsi utili col cambio di metodologia. Questo periodo di ritiri serve ai nuovi allenatori per tarare esattamente la disponibilità attuale della rosa. Credo il mercato si muoverà in maniera decisa a fine agosto".

Magari c'è chi attingerà a sorprese da Europei e Copa America.
"Quando ci sono certe manifestazioni magari qualche profilo risalta, ma la struttura delle aree scouting conosce già certi giocatori. La bravura sta nel cercare e trovare chi ancora non ha avuto queste vetrine, così da fare quelle plusvalenze reali che danno beneficio ai club".

Un po' come l'Atalanta.
"Hanno lavorato benissimo e i risultati sono la testimonianza. Faccio loro i complimenti. Rispetto ai top club, l'Atalanta ha il vantaggio di un ambiente più tranquillo che fa lavorare in profondità e poi rivendere i giocatori".

Quanto pesa l'eredità di De Zerbi al Sassuolo?
"Sicuramente il Sassuolo patirà la sua uscita, almeno all'inizio. Aveva indirizzato secondo i propri dettami tutta la squadra, facendola arrivare a risultati ottimali sia per il gioco che per quanto ottenuto. La scelta Shakhtar è coraggiosa e può essere importante per la sua crescita: andando all'estero può sviluppare una capacità linguistica".

Quanto perde l'Udinese senza Musso e De Paul?
"Dobbiamo fare loro i complimenti. De Paul è arrivato nell'anno in cui ero alla direzione sportiva, con lui e Musso hanno realizzato cifre importanti. Nel tempo hanno dimostrato di saper reinvestire lavorando su profili sconosciuti da rivendere dopo averli valorizzati. Tanto di cappello, sanno lavorare bene e si è visto anche con la risalita del Watford".

Perché in Italia non ci ha investito nessuno?
"Il percorso di Rodrigo è stato anno dopo anno ed è sotto gli occhi di tutti. In questo momento però di club italiani pronti a questo investimento non ce n'erano. Lui si adatta benissimo al calcio spagnolo, la scelta Atletico Madrid è giusta e potrà dimostrare di essere cresciuto e di poter far bene in un top club".

Quando l'avete preso era quasi smarrito.
"Nella strategia di chi lavora con lo scouting ci sono cose così: De Paul in età giovanile era un profilo top, poi nel percorso tra Argentina e Spagna ha avuto una maturazione lenta. Brava l'Udinese a crederci perché il ragazzo è maturato e cresciuto, fisicamente e tatticamente. A Udine sanno far rendere al meglio chi di base ha delle qualità".

Il ritorno di Allegri alla Juventus che incognite porta?
"Credo che Allegri abbia grande motivazione, voglia dimostrare il proprio valore. Lo stesso per i giocatori, dopo un'annata non positiva per la Juventus come la scorsa vogliono tornare protagonisti. Sulla carta sono ancora la squadra più forte, Massimiliano dovrà essere bravo a ritrovare le motivazioni tra i più esperti e dare un po' di spazio ai giovani di qualità che ha".

Come valuta l'operato di Maldini verso Donnarumma e Calhanoglu?
"Quando succedono cose del genere sembra che la società potesse fare di meglio o abbia sbagliato. La situazione Donnarumma però era complicata perché già dall'anno prima non sono riusciti a fare il rinnovo, in quanto sarebbe servita la Champions. Lì dovevano farlo, e invece si è bloccato. Quest'anno con Kessie non faranno lo stesso, cercando una soluzione immediata. Superare i limiti, poi, non è neanche giusto: sotto questo aspetto al Milan hanno lavorato bene e gliene voglio dare atto, hanno ringiovanito la squadra e alleggerito il monte salari, raggiungendo comunque la Champions".

Che ne pensa dei playoff per la Serie A?
"Potrebbe essere una novità. Il calcio deve essere bravo ad ammodernarsi per attirare sempre più spettatori. Rendere interessante sia la competizione sul lungo che la singola partita: dovrà essere brava la Lega per trovare soluzioni interessanti per tifosi e spettatori".

Tra le tre neo-promosse chi è la più pronta?
"Credo l'Empoli, hanno una struttura società che è la stessa da tanti anni. Sono capaci di far assorbire i saliscendi tra Serie A e B, sono loro i più preparati. La Salernitana ha avuto il problema societario che gli ha fatto perdere tempo, mentre la promozione del Venezia non era preventivabile ed ha visto accelerati i vari processi. Dovranno lavorare molto, il salto dalla B alla A è notevole".

Verona è l'ultima spiaggia di Serie A per Di Francesco?
"Sicuramente un passaggio importante per mettere una pietra sopra le due ultime esperienze non positive. Veniva da un bel percorso tra Sassuolo e Roma, le due esperienze successive non sono state all'altezza. Verona giunge nel momento giusto anche per lui".

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