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TMW - Passarella: "Italia, eri meglio quando marcavi a uomo. La A non è difficile come prima"

di Alessio Del Lungo
Fonte: Lorenzo Marucci
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Daniel Passarella, storico ex difensore di Argentina e Fiorentina, è arrivato da stasera nel capoluogo toscano. Il due volte campione del mondo è stato intercettato da TuttoMercatoWeb.com ed ha parlato di molti argomenti, iniziando dalla Nazionale: "L'Argentina ha una squadra buona, ha lavorato molto, ha fatto un lavoro molto interessante".

Può recitare un ruolo da protagonista?
"Sì, è un obbligo per giocatori e allenatore fare un Mondiale buono".

Cosa ne pensa di Quarta?
"A me piaceva molto. Non so com'è andato qua, non so se è felice in Italia... Posso però dire che mi piace molto, è molto interessante".

Anche Nico Gonzalez?
"Sì, anche lui. Mi piace".

Cosa significa tornare a Firenze?
"Ho parlato con Giancarlo (Antognoni, ndr), mi dice sempre che mi aspetta. Vengo sempre, gli dirò che so qui per telefono".

Sarà allo stadio domenica?
"Sì, abbiamo già chiesto i biglietti. Andiamo tutti noi quattro della famiglia".

La Serie A è sempre competitiva?
"Non ho visto un campionato tanto difficile come prima. L'Italia ha fatto un cambiamento molto grosso quando ha cambiato lo schema, perché prima quando giocavano uomo contro uomo nessuno ci voleva giocare contro. Era temendo. Adesso però sono fuori dal Mondiale".

Come mai?
"Un po' per tutto. Tutti hanno responsabilità, tutti hanno sbagliato... Dirigenti, allenatori, giocatori".

Anche i club che puntano troppo sugli stranieri?
"Può darsi. Prima nessuno voleva giocare contro l'Italia, era tremendo. Ora non vedo quel livello".

Chi fa la differenza oggi: il modulo o i giocatori?
"Sempre i giocatori e va trovato loro il posto giusto. Non mi piace sentir dire che l'Italia non ha una squadra per competere, vedo una squadra inferiore rispetto a prima. Non potevo credere che fosse fuori dai Mondiali. Poi per due volte di fila, incredibile".

Chi è il migliore dopo Messi dell'Argentina?
"Ce ne sono diversi di livello medio-alto e giovani".

Lautaro è un top player?
"Quelli negli anni '90 facevano grandi cose, questi giocatori che sono molto voluti per la gente, devono far vedere in tutti i campionati che giocano la differenza del loro gioco con quello degli altri e per adesso non si vede. E' molto difficile fare una squadra per vincere il Mondiale. Non so chi può vincerlo".

Sacchi la chiamava per far vedere ai difensori come giocare a zona.
"Sì, qua stavano cambiando un po' il calcio e volevano iniziare a giocare sempre più a zona. Io pensavo che per me era buono (ride, ndr). Però uomo contro uomo erano molto più competitivi, a zona non si trovavano bene. Contro Brasile, Argentina, Germania e Spagna a zona è difficile, mentre a uomo queste qua non volevano giocarci contro. Ti mangiavano tutti, noi pensavamo di vincere anche nel '78 e poi non vincemmo quella partita, anche se poi diventammo campioni del mondo".

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