Stipendio raddoppiato e amore eterno. Così Tonali può diventare la grande bandiera del Milan

Quella di Sandro Tonali, che oggi ha rinnovato ufficialmente col Milan fino al 2027, è la storia di un predestinato. Di un ragazzo con un fardello da portare, quello di 'erede di Pirlo', di 'nuovo Albertini'. Già, ma lui s'è sempre ispirato a Rino Gattuso, almeno come modello per grinta, carattere, piglio. Mondi differenti, però per classe, tecnica e qualità, certamente s'avvicina più ai registi che agli incontristi. Oggi i rossoneri hanno deciso di riconoscergli un nuovo contratto, di blindarlo, di renderlo una bandiera rossonera. Lui che è cresciuto in una scuola calcio affiliata al Milan, la Nuova Lodi, lui che in rossonero aveva già giocato, sì, ma coi Pulcini.

Credere nel talento
Credere nel talento significa non fermarsi ai risultati. Per questo il Milan lo acquista nonostante sia appena retrocesso col Brescia dopo un'annata complicata ma vissuta da protagonista. Prestito oneroso da 10 milioni, riscatto a 15 e 10 di bonus. I termini vengono ritrattati successivamente, intanto Tonali vive un'annata di adattamento, considerata dai più critici al di sotto delle aspettative. Problemi di chi non sa attendere, non del Milan, non di Stefano Pioli. Che ritaglia attorno a Tonali il ruolo giusto, ideale, lo mette in uno spartito tattico che porterà poi l'ex giocatore del Brescia e compagni a vincere lo Scudetto. E lo farà da leader, da icona, da simbolo.

Stipendio doppio
Così ha visto raddoppiato lo stipendio, con merito. Lui che ha sempre tifato Milan, lui che ha sempre avuto il rossonero nel cuore e che crede che non ci sia posto migliore di questo per crescere e, magari, invecchiare calcisticamente. Sandro Tonali può rinverdire i fasti di un'antica tradizione milanista che può ritornare a segnare un'era. Quella delle bandiere. In fondo rinnovare per cinque anni è un segnale chiare: un matrimonio quasi eterno, almeno se di pallone si parla.