Sampdoria, fra crisi societaria e rammarichi in campo: gli unici a salvarsi sono stati i tifosi
La stagione più difficile della storia della Sampdoria è stata consegnata agli archivi. E' finito con l'ennesima sconfitta un campionato complicato che si è concluso con l'inevitabile retrocessione in Serie B. Ovviamente il pensiero di tutti era rivolto alla situazione societaria tragica che ha condotto il club blucerchiato sul filo del baratro ma alla fine il tanto atteso passaggio di proprietà ha permesso alla società e ai tifosi di tirare un sospiro di sollievo e di esultare dopo tanta tensione. L'arrivo di Matteo Manfredi e Andrea Radrizzani permetterà così l'iscrizione al prossimo torneo cadetto con l'obiettivo di provare a ritornare al più presto nel massimo campionato.
Da Giampaolo a Stankovic
Il campionato è iniziato con due punti raccolti nelle prime nove partite. Malgrado le prestazioni convincenti, specie all'inizio, la squadra di Marco Giampaolo faceva fatica e i risultati non sono arrivati. Le partenze di Damsgaard, Thorsby e Candreva certamente hanno indebolito la rosa e il cambio di allenatore, malgrado il successo di Cremona contro i grigiorossi allora guidati da Alvini, non ha dato il cambio di passo sperato. L'arrivo di Dejan Stankovic in panchina inizialmente sembrava aver portato una scossa, almeno dal punto di vista delle prestazioni, ma le vittorie non sono arrivate. Il mercato di gennaio poi porta una rivoluzione di mercato che vede le partenze di Colley, Caputo e Bereszynski e gli arrivi di Nuytinck, Gunter, Zanoli, Ilkhan, Cuisance e Lammers più gli svincolati Oikonomou e Jesé.
Tanti punti persi nei minuti finali
Il nuovo anno si apre con il successo di Reggio Emilia contro il Sassuolo ma anche in questo caso la continuità latita e la squadra scivola nei bassifondi della classifica. Oltre ad alcuni episodi arbitrali sfavorevoli, il gol annullato a Colley a Empoli ha fatto andare su tutte le furie il presidente Lanna oppure lo stop di mano di Rabiot contro la Juventus, sono diversi i gol subiti nei minuti finali che hanno di fatto rallentato la corsa dei blucerchiati. Contro l’Udinese Ehizibue ha segnato all’88 il gol partita mentre a Monza il rigore di Pessina arriva al 99’. Orsolini decide la sfida in favore del Bologna al 90’, Lochoshvili e Sernicola ribaltano la sfida di Marassi in favore della Cremonese fra l’85’ e il 95’ mentre Piccoli pareggia i conti per l’Empoli al 93’. Nove punti che sarebbero serviti per continuare a sperare di riagganciare il treno salvezza.
Si salvano solo i tifosi
Gli unici a salvarsi, e non è retorica, sono stati i tifosi. Loro non hanno mai mollato, hanno sempre sostenuto la squadra in ogni momento. Sempre presenti al "Ferraris" in almeno 20mila unità, capaci di riempire i settore ospiti di tutti gli stadi con le loro bandiere e le loro voci. Malgrado una situazione compromessa in campo e un futuro che sembrava sempre più incerto man mano che si avvicinava il finale di stagione. Il sostegno alla maglia non è mai mancato così come, sia sugli spalti che con le manifestazioni in città, hanno fatto sentire il loro dissenso con grande decisione ma anche in maniera civile. Sarà da loro che la nuova proprietà dovrà ripartire la prossima stagione. Perchè, come disse Paolo Mantovani, "Finché i tifosi della Sampdoria canteranno non ci saranno problemi per il futuro".