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Parma, programmare per riscoprirsi grandi. Senza Kulu sarà dura, Faggiano cerca un'altra magia

di Niccolò Pasta
Fonte: Inviato a Parma
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E’ tempo di bilanci. Trecentoquarantaquattro giorni dopo è terminato il campionato di Serie A, aperto e chiuso con gli occhi d’Italia a osservare il Parma di Roberto D’Aversa. I crociati hanno dato il calcio d’inizio della stagione 2019-2020 lo scorso 24 di agosto, contro la Juventus, e domenica hanno chiuso il campionato a Lecce, in quella che, con Genoa-Hellas Verona, era la gara più importante di giornata. Quarantanove punti, cinquantasei gol fatti e cinquantasette subiti. Un campionato a due facce, positivo ma che con cinque-sei punti in più avrebbe avuto tutto un altro sapore. E non ci sarebbe stato nulla di rubato.

TOP & FLOP - Più top che flop in questa stagione. Come non parlare di Dejan Kulusevski, IL talento di questo campionato. Da sconosciuto a protagonista, dalla Primavera dell’Atalanta alla Juventus, che in gennaio ha speso quaranta milioni per averlo. Il futuro è suo. Meno futuro davanti ma un solido presente per Juraj Kucka e Luigi Sepe, che senza il genio svedese si giocherebbero la palma di MVP di questo Parma. Sei gol per lo slovacco, riscopertosi anche centravanti, tre rigori parati per il napoletano, che il Napoli vorrebbe riportare a casa. Poche, come detto, le note negative. Da Yann Karamoh ci si aspettava molto di più, ma un adattamento difficile e un infortunio ne hanno complicato la stagione. Ci si aspettava molto di più anche da Matteo Darmian, da campione d’Europa (League) con lo United, a una stagione anonima in crociato. Negativo anche Giuseppe Pezzella, che si è un po’ ripreso nel finale. Ma che fatica difendere a quattro.

FUTURO - Fondamentale ora programmare. Lo ha detto D’Aversa, lo hanno pensato un po’ tutti. Il ciclo del Parma 1.0, quello che dalla D è arrivato alla A, potrebbe essere giunto al termine, ma non quello del condottiero che dalla Lega Pro alla A ha guidato la squadra. Roberto D’Aversa, al netto di qualche riflessione, guiderà il Parma anche nella prossima stagione ma avrà bisogno di investimenti importanti per ripetere quanto fatto. La squadra è mediamente “anziana”, soprattutto in certi reparti, e la perdita di Kulusevski “toglie” al Parma almeno quindici punti. Riflessioni poi che si faranno anche su Gervinho, corteggiato dal Benevento che però non ha ancora bussato, ufficialmente, a casa Faggiano. Il ds crociato dovrà tirare fuori nuovamente il coniglio dal cilindro, con investimenti importanti soprattutto davanti. Occhio a qualche cessione illustre (Darmian?), che potrebbe arrivare, ma occhio soprattutto all’evoluzione societaria, con quel passaggio di consegne da Nuovo Inizio al qatariota Al Mana. Tempo di riflessioni e tempo di attesa: l’estate del Parma sarà caldissima. L’obiettivo per la prossima stagione è fare ancora meglio.

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