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Le pagelle della Juventus - È aperto il caso Vlahovic. E in troppi sbagliano quasi tutto

di Marco Conterio
Fonte: dall'inviato a Torino di Tuttomercatoweb.com
Juventus-Benfica 1-2
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© foto di www.imagephotoagency.it

Juventus-Benfica 1-2, il racconto

Perin 7 Ultimo baluardo, incolpevole sul rigore di Joao Mario e sul raddoppio di Neres. Parate bellissime, una finestra stagionale degna di un numero uno all'altezza di un grande club.

Bremer 6 A futura memoria per Allegri: a tre è tutto un altro giocatore. Gioca d'anticipo e non sbaglia praticamente niente, fino a quel che non gli compete ovvero segnare davanti al portiere. Una conclusione a occhi chiusi, scritta in un destino avverso.

Bonucci 6 Lo scontro con Ramos è fisico, botte date, prese, tenute. Sul raddoppio del Benfica l'errore è importante per tempi e recuperi sbagliati. Poi fa degli interventi straordinari in recupero all'ultimo tuffo.

Danilo 6 Parla da veterano e gioca da capitano. E' diventato un vero e proprio simbolo di questa Juventus, da rinnovo all'altezza dei top. Leader all'inizio, poi Neres cresce e i compagni non lo supportano.

Cuadrado 4.5 Analcolico. Perché tutti lo attendono sempre ubriacante, imprendibile, coi primi passi di samba a far ballare i difensori avversari. Invece Grimaldo ne anticipa le mosse e lo annacqua. (dal 58' De Sciglio 5.5 Entra e la Juve passa a quattro dietro, terzino destro con licenza di spingere. Il compitino e poco più)

McKennie 4.5 Fischiato dai tifosi: dovrebbe inserirsi tra le linee, cucire i reparti. Non ha ago, filo, bussola. Non combina nulla di giusto e sbaglia in entrambe le fasi.

Paredes 5.5 Sembra lo specialista che mancava alla Juventus a lunghi tratti per regie, per la palla per Milik, per come amministra la gara. Poi, spegne la luce: nel secondo tempo solo errori, compreso quello grave in uscita sul raddoppio di Neres.

Miretti 4.5 Peccati di gioventù: fa un recupero delizioso in chiusura di primo tempo e poi allunga il piede quel tanto che basta per dare il rigore al Benfica. Dopo Parigi, ancora una notte dove non spicca ma combina qualche errore di troppo. (dal 58' Di Maria 5.5 Al piccolo trotto. Entra per inventare, con la Juventus che passa a tre davanti, ma sembra totalmente fuori condizione e si mangia pure un gol dopo il palo di Kean)

Kostic 5 Parte e sbaglia un gol, prosegue e prova a sfornare cross giusti più per quantità che qualità. Sul due a uno del Benfica si scorda di ripiegare e Neres non perdona. (dal 70' Kean 6 Entra e dopo un minuto sfiora un gol clamoroso. La storia della sua avventura bianconera. Quasi)

Milik 6.5 In senso assoluto Vlahovic è forse più forte ma nel calcio c'è un fattore che spesso in troppi scordano. La funzionalità. L'essere l'uomo giusto per un determinato allenatore e uno stile di gioco. Perfetto per Allegri, lo score lo dimostra. (dal 70' Fagioli 5.5 Va a fare l'interno di centrocampo, fagocitato anche lui da una Juventus senza più idee, personalità, costrutto, in crisi totale. Incolpevole)

Vlahovic 4 In crisi d'identità. Spalle alla porta è irriconoscibile, in profondità perde ogni scontro con Otamendi che non è certo Jacobs. E' un caso aperto, quarta gara senza andare in rete e terza consecutiva.

All: Massimiliano Allegri 4.5 Per come mette la Juve in campo, per come inizia la gara, una storia totalmente diversa da come finisce. La Juventus si perde negli spogliatoi: non è all'altezza del Benfica a livello atletico e per l'ennesima volta si perde dopo un gol subito. Psicodramma.

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