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Lapadula conquista Lecce, Shakhov può emergere. Imbula per ora flop

di Dennis Magrì
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Dieci punti in classifica per il Lecce, che in questa prima parte di stagione ha già affrontato tutte le big del torneo. Un buon bottino adesso da incrementare, magari già a partire dalla prossima giornata di campionato quando i giallorossi affronteranno il Cagliari al "Via del Mare", stadio nel quale la formazione di Liverani non è ancora riuscita a vincere. Esaminiamo ora la campagna acquisti estiva del Lecce dopo le prime dodici giornate di Serie A.

GABRIEL - Benino nell'anno della sua consacrazione, dopo aver soltanto assaporato brevemente la Serie A in passato con Milan, Carpi e Napoli. Protagonista con parate determinanti contro la Juventus, tiene a galla i suoi fin quando può nei ko con Atalanta e Verona, para un rigore a Insigne (poi ribattuto e segnato) ed è determinante contro Roma, Torino e Sampdoria; meno bene contro le due milanesi. Nel complesso cresce col passare delle settimane.

BENZAR - Fin qui oggetto misterioso, nonostante per la sua Nazionale sembri quasi imprescindibile. Appena tre presenze e poco meno di cento minuti totali in campo, troppo presto per promuoverlo o bocciarlo. A primo impatto, però, sembra non convincere pienamente in fase difensiva.

RISPOLI - Quasi sempre titolare nelle prime uscite, ha perso il posto sulla fascia destra: Liverani gli preferisce Meccariello, in pratica un terzino bloccato lì a dar manforte agli altri due centrali per sfruttare le galoppate di Calderoni sulla corsia opposta. Anche lui, come Benzar, qualcosina dietro agli avversari l'ha concessa.

ROSSETTINI - Lo scetticismo iniziale ha lasciato spazio a dei segnali positivi. L'ex Chievo e Genoa forma con Lucioni una coppia ben affiatata e spesso è stato determinante nelle chiusure sugli attaccanti avversari. Non solo perché, nelle ultime due partite contro Sassuolo e Lazio, ha messo lo zampino pure . sui due gol di Lapadula: contro i neroverdi un lancio da regista basso, all'Olimpico prolungando di testa il pallone sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. Leader carismatico.

VERA - Stazza importante, in Colombia se ne parla un gran bene. Piede delicato, tanto che spesso con la Nazionale è lui ad incaricarsi dei calci piazzati. L'Italia attende di scoprirlo, non sono bastati i cinque minuti contro l'Atalanta.

DELL'ORCO - Arrivato con grandi speranze al Via del Mare, sembrava quasi potesse conquistare la maglia da titolare sulla fascia sinistra a discapito di Calderoni, uno che lo scorso anno Liverani non ha mai tolto dal campo se non per forze di causa maggiore. In campo soltanto contro Verona e Sampdoria, complice anche un infortunio che lo ha costretto quasi a un mese di box oltre che per l'esplosione tra i "grandi" proprio di Calderoni.

SHAKHOV - A Lecce sono in tanti ad essere ancora sorpresi delle parole del ds del Parma Faggiano, che rivelò come l'ucraino sarebbe stato la sorpresa del campionato italiano. Al momento, però, resta la grande prova contro la Sampdoria e niente più. Qualità e personalità non gli mancano, probabilmente necessita di qualche partita in più per ambientarsi nella Serie A.

IMBULA - Lento, compassato e macchinoso. Per ora non ha convinto e non solo il pubblico: anche lo stesso Liverani ha bocciato, almeno dopo questa prima parte di stagione, l'ex Stoke. Per il gioco del Lecce, probabilmente, è un pesce fuor d'acqua ed è un peccato perché avrebbe potuto dare sicuramente quella fisicità che ad oggi riescono invece a fornire solo Tabanelli e Majer.

FARIAS - Esordio contro l'Inter da dimenticare, cartellino rosso e stop. Poi il gol al Torino e i primi lampi da calciatore vero, prima di due infortuni nel giro di breve tempo. Al Via del Mare non sono ancora riusciti a gustarselo in pieno, ma non appena tornerà dalla sosta obbligata sarà sicuramente un'efficace arma in più a disposizione di Liverani.

BABACAR - Sì e no. Partite in cui sembra essere in grado di spaccare le difese avversarie, ad esempio contro la SPAL, altre in cui non riesce a incidere più di tanto (ad esempio contro la Juve). Liverani forse gli chiede qualcosa in più, rispetto alle stagioni passate si allarga molto e ha più spazio da percorrere palla al piede. Col 4-2-3-1 che ha in mente l'allenatore giallorosso però, e schierando il senegalese da centravanti puro, forse la musica potrebbe cambiare.

LAPADULA - Il suo momento è magico: tre gol nelle ultime tre partite, segnare così tanto in 270' di fila non gli era mai successo in Serie A. Pian piano sta riemergendo dopo qualche panchina di troppo, al momento sembra essere l'unico certo di una maglia da titolare nel tandem offensivo dei salentini. "Lapadula is on fire", verrebbe da dire.

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Mercoledì 1 Maggio 2024
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