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L'Inter non brilla, ma la spunta sul Venezia e torna a vincere in Serie A: decide Dzeko al 90'

di Pierpaolo Matrone
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L'ultimo Inter-Venezia, nel 2001, finì 2-1. Oggi, quasi ventun'anni dopo, il risultato è lo stesso. L'Inter non brilla, fa fatica, ma alla fine la spunta su un Venezia in piena emergenza. Altro che vittime sacrificali, i lagunari, che vanno persino in vantaggio, poi si fanno raggiungere. E tengono botta fino al 90', quando poi a decidere il match è Edin Dzeko di testa. E San Siro fa festa: l'Inter torna a vincere in campionato e allunga in vetta, ma il Venezia fa davvero bella figura in una situazione drammatica.

Le scelte degli allenatori.
Simone Inzaghi rispolvera i cosiddetti titolarissimi per affrontare il Venezia. Sono state diramate le formazioni ufficiali e in casa nerazzurra l'unica novità, se vogliamo, è la presenza di Darmian, preferito a Dumfries sulla destra. Davanti c'è Lautaro Martinez e non Sanchez con Dzeko. Per il resto, il solito undici, quello migliore. Dall'altro lato senza i tanti positivi al Covid-19, il Venezia è decimato e Paolo Zanetti non ha margine di manovra. L'allenatore disegna un 5-3-2 (o 3-5-2) con Ullmann preferito a Molinaro a sinistra. In mediana out Crnigoj, c'è Tessmann con Vacca e Cuisance. Davanti spazio alla coppia Okereke-Henry.

Parte bene l'Inter, passa il Venezia.
Il copione della partita è chiaro fin dai primi minuti: in piena emergenza il Venezia pensa più a difendersi che ad attaccare e lascia fare la partita all'Inter. I nerazzurri si rendono pericolosi con Dzeko, in girata. Poi colleziona un altro paio di conclusione, ma nulla di che. E a sorpresa ad andare in vantaggio sono i lagunari: Ampadu pesca l'incornata di Henry, bravo a scappare via a Skriniar e battere un non impeccabile Handanovic. Al 19' Inter-Venezia va sullo 0-1.

Più neri che azzurri, ma il pari arriva.
Gli uomini di Inzaghi accusano il colpo, mentre gli arancioneroverdi continuano a recitare perfettamente il copione preparato: difesa e contropiede. Ma l'Inter sbatte contro il muro, fa tanto possesso, sì, eppure crea poche palle gol. Giusto una con Lautaro e un altro paio di conclusioni da fuori che fanno il solletico e Lezzerini. Ma alla fine il pareggio arriva: cross di Darmian, volée di Perisic, risposta di Lezzerini sui piedi di Barella e tap-in facile facile per l'ex Cagliari. E' l'ultimo squillo di una prima frazione di luci e ombre per l'Inter.

Non si concretizza l'assolo Inter.
Il grande problema in questo periodo, per i meneghini, è che l'attacco si è inceppato. Nella ripresa prosegue l'assolo nerazzurro, ma Lautaro e Dzeko non combinano bene. L'ex Roma, in particolare, vive un'altra serata no: prima manca l'appuntamento con un colpo di testa facile facile, poi a due passi dalla linea di porta spara clamorosamente alto, dopo l'ora di gioco incorna da ottima posizione ma non dà forza. Insomma, polveri bagnate. E il Venezia regge.

Alla fine la decide Dzeko.
Regge, sì, e quando può si rende pericoloso in contropiede. Come con Okereke al 65', quando il suo tiro dai venti metri trova un attento Handanovic. Girandola di cambi da ambo i lati, ma le cose non cambiano. L'Inter fa la partita, ma il giropalla è lento e macchinoso, così per il Venezia diventa facile difendersi senza rischiare. Fino al 90', quando Dzeko trova lo spazio per l'incornata vincente che manda in estasi San Siro. Venezia beffato al fotofinish, l'Inter risolve una partita sulla carta semplice ma che si è rivelata a dir poco complicata.

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