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Inter: tre top e tre flop dopo il 3-2 al Torino, prima della sosta

di Ivan Cardia
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Il 3-2 al Torino archivia il secondo mini-break di campionato nel migliore dei modi per l'Inter. I nerazzurri iniziano la domenica da secondi in classifica: al netto del possibile controsorpasso Juve, tre aspetti positivi e tre negativi su cui Simone Inzaghi potrà riflettere durante la prossima sosta per le nazionali.

I top

La terza vittoria di fila. La parola d'ordine, per chi vuole vincere, è continuità. Nove partite stagionali non sono un grandissimo campione, però l'Inter non era riuscita a sorridere per tre volte consecutive e invece contro il Torino eccola lì. Il saldo rispetto alla scorsa stagione resta deficitario - per esempio, i nerazzurri avevano vinto tutte e cinque le prime giornate - ma è un segnale di solidità.

Marcus Thuram potenziale capocannoniere. Sette pari: il francese divide con Mateo Retegui la vetta della classifica marcatori. La fredda media dice un gol a partita, la realtà tre partite a segno e quattro no. Si può migliorare, ma Tikus ha fatto passi da gigante in un anno e spiccioli. La scorsa stagione aveva meravigliato, da ex attaccante esterno, per la capacità di ricoprire il ruolo di 9, pur senza segnare tantissimo. Adesso Inzaghi potrebbe avere per le mani un altro attaccante da 20 gol a stagione. Tanta roba.

La reazione al derby. Anche se inevitabilmente legato al primo, è un aspetto psicologico, più che di risultati. Il ko col Milan poteva rappresentare un passo falso molto pesante da questo punto di vista. Chi si sente imbattibile e perde ha due reazioni possibili: ripartire più convinto di prima oppure crollare. L'Inter è a metà strada - a volte inizia a strafare, è accaduto anche ieri sera - ma ha risposto con tre successi.

I flop

I gol subiti. È il dato più lampante. Le reti incassate sono nove, dopo sette giornate: nello scorso campionato, ce ne vollero venti per arrivare allo stesso bilancio. I clean sheet, appena due: l'anno scorso, di questi tempi, erano cinque. Le reti subiti nell'ultimo quarto di gara sono cinque: l'anno scorso furono tre in tutto il campionato. C'è da lavorare.

Gli attaccanti? Uno alla volta. La ThuLa non c'è, ma in generale non c'è la coppia. L'eccezione è il 4-0 alla Stella Rossa: in nessun'altra gara stagionale l'Inter è riuscita a portare alla rete più di uno dei suoi terminali offensivi. Non è certo obbligatorio e nemmeno così tanto frequente: nello scorso campionato, però, non era neanche così eccezionale.

Frattesi e Zielinski? Non Barella. Flop è eccessivo, ma del resto parliamo di una squadra che ha vinto tre gare di fila e nel complesso è abbastanza in salute. L'infortunio di Barella rappresentava l'occasione per entrambi di seminare dubbi nella testa di Inzaghi. Risultato: nì. Frattesi ha sfruttato molto bene la gara con l'Udinese, così così contro il Torino. Il polacco ha avuto ancora meno spazio e ha giocato discretamente, ma non da strapparsi i capelli, contro la Stella Rossa in Champions. Nessuno dei due è mai andato sotto la sufficienza e questo è un rovescio della medaglia molto positivo. La sensazione è che però il sardo - meriti suoi - sia un'altra cosa.

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Domenica 6 Ottobre 2024
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