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Il Milan dei giovani sogna ma perde, l'Atletico vince la battaglia all'ultimo respiro: 2-1 a San Siro

di Ivan Cardia
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Atlético Madrid batte Milan 2-1: Griezmann e Suarez nel finale rimontano il vantaggio di Leao.

È stato bello sognare, ma il Milan si è dovuto svegliare sul più bello. Gioventù dà, gioventù toglie, ai ragazzi terribili di Stefano Pioli, che escono con l'amaro in bocca da San Siro. L'Atletico Madrid vince una partita infinita, che il Milan ha condotto per ampi tratti e si è pure complicato da solo. Brahim Diaz e Rafael Leao, il 10 e il 17, il bello e il nuovo che avanzano, avevano portato in Paradiso il Diavolo. Un gol del portoghese, ispirato dallo spagnolo, aveva fatto gioire San Siro, quasi chiamato a gridare al miracolo sulla successiva traversa dello stesso Leao. Una bellezza che il Milan avrebbe meritato. Gioventù, si diceva: quella di Franck Kessié, top player per le richieste ma in divenire sul campo, che si fa buttare fuori dopo mezz'ora per un fallo che un calciatore ammonito non si può permettere. Ha retto persino in dieci per un'ora, la verdissima squadra del tecnico emiliano. Sognava quella vittoria che a San Siro, in Champions, manca da 2.932 e continuerà a mancare ancora per un po'. Ci è andato vicino, il Milan, se la merita. Sulla sua strada, ha trovato i mammasantissima dell'Atletico che non è più quello pieno di vita e di rabbia del Cholo Simeone, ma ha più esperienza e soprattutto più campioni. Decidono loro, sebbene in maniera estemporanea: un fulmine di Antoine Griezmann, cielo serenissimo fino ad allora. Un rigore di Luis Suarez, arrivato per un braccio di troppo di Kalulu nel finale. Scivola via sul più bello, il sogno del Milan che dopo Anfield riceve un'altra lezione, stavolta di pragmatismo e non di gioco, e resta a zero in classifica. Ha il tempo dalla sua e può giocarsela a questi livelli, a testa alta no perché non va sempre bene così. Però deve crescere.

LE SCELTE INIZIALI: GIROUD E GRIEZMANN IN PANCHINA - Pioli e Simeone rinunciano ai due attaccanti francesi dall'inizio. Nel Milan c'è Rebic, anche se la vera sorpresa è a centrocampo dove gioca Bennacer e non Tonali. Praticamente obbligata la formazione per il resto. Nelle file biancorosse, Correa fa da partner a Suarez in attacco, torna Koke a centrocampo e Gimenez prende il posto dello squalificato Savic in difesa. Il Cholo, però, torna al 4-4-2 grazie alla duttilità di Hermoso che va a fare il terzino sinistro con Trippier sul lato opposto.

SULLE ALI DELLA GIOVENTÙ, IL MILAN PASSA DOPO 20' - Ottimo avvio dei rossoneri, pimpanti e in partita, senza il timore reverenziale che peraltro la forma recente degli spagnoli non meriterebbe. Leao tra i migliori e sarà proprio il portoghese a sbloccare la gara. Ma andiamo con ordine: tutto passa sempre dai piedi di Brahim Diaz, che manda in porta Rebic al 17'. A tu per tu con Oblak, il croato si fa ipnotizzare: bravo lo slovacco, ma si poteva fare meglio. Tre minuti dopo, slalom gigante del Diez e scarico per Leao, pochi passi indietro: fulmine di destro del portoghese, nulla da fare per Oblak e 1-0 per il Diavolo.

KESSIE COMPLICA TUTTO - Up e down della gara, dal gol alla difficoltà di giocare in dieci. Ci pensa Kessié: già ammonito, stende da dietro Llorente. Intervento ruvido, decisione severa ma difficile da contestare dell'arbitro Cakir: lo fa Rebic, che mette le mani addosso al direttore di gara, rimedia un'ammonizione e "suggerisce" il cambio a Pioli. Fuori il croato, dentro Tonali per ridare equilibrio, il Milan passa di fatto a cinque con Saelemaekers e Theo esterni di difesa, Calabria più accentrato. Ha l'occasione, il Diavolo, per raddoppiare. E che occasione: Leao fa sua una palla vagante e s'inventa una rovesciata da premio Puskas. La traversa gli nega la gioia della doppietta e il boato di San Siro, negli smorti attacchi dei Colchoneros (che Simeone asseconda buttando dentro Joao Felix per Trippier), le due squadre rientrano negli spogliatoi per l'intervallo.

L'ARROCCO DEL MILAN, IL PICCOLO DIAVOLO CI METTE LO ZAMPINO E IL PISTOLERO SPARA DAL DISCHETTO - Capita l'antifona di una partita che sarà soprattutto sofferenza, i rossoneri passano di fatto a cinque dietro e si schiacciano. Anche troppo, per i gusti di Pioli, attento a richiamare i suoi. Simeone continua i cambi: dentro anche De Paul e Lodi, col passare dei minuti si vedrà al Meazza pure il francese Griezmann, brutta copia fin qui del suo primo periodo a Madrid. Brivido al 56': Calabria perde la marcatura di Suarez, di testa il Pistolero manda di poco a lato. Scintille all'ora di gioco tra Tonali e Koke: il giallo se lo prende Kondogbia che aizza, più che fare da piacere. La gara diventa cattiva, il Diavolo regge all'intensità imposta con qualche fatica da un Atletico diventato super offensivo tanto da lasciare il solo De Paul a fare il mediano. Ne nasce un forcing portato avanti più per dovere di copione che per reale capacità di trovare soluzioni offensive di rilievo, ma mica facile da reggere. Nel finale, la doccia fredda: Lodi svetta su Florenzi, Griezmann apre il sinistro e gonfia la rete. 1-1, quando sembrava praticamente fatta. Nel finale, il getto si fa di ghiaccio: mani di Kalulu, rigore di Suarez. 2-1 finale

Il tabellino

MILAN-ATLETICO MADRID 1-2
(20' Leao; 84' Griezmann, 90'+5 Suarez)

Ammoniti: 30' Rebic, 69' Hernandez, 79' Saelemaekers nel Milan. 60' Kondogbia nell'Atletico Madrid.
Espulso: 29' Kessié nel Milan (somma di gialli 15' e 29').

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Tomori, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessié, Bennacer (81' Florenzi); Saelemaekers (81' Kalulu), Brahim Diaz (57' Ballo-Touré), Leao (57' Giroud); Rebic (35' Tonali). Allenatore: Stefano Pioli.
ATLETICO MADRID (4-4-2): Oblak; Trippier (40' Joao Felix), Gimenez, Felipe, Hermoso (46' Lodi); Koke (61' Griezmann), Llorente, Kondogbia (64' Lemar), Carrasco (46' De Paul); Correa, Suarez. Allenatore: Diego Simeone.

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