FOCUS TMW - Sassuolo, il 2022 sarà in positivo. Ma senza Mapei impossibile rimanere a certi livelli
Il classico viaggio nei bilanci dei club di TuttoMercatoWeb deve fare i conti con una situazione disastrata, soprattutto dall'assenza delle plusvalenze. Mai come adesso i club sono indebitati e devono fare i conti con stipendi troppo alti e un'operatività che è ai minimi storici
SASSUOLO
C'è grande attesa per il bilancio 2022 del Sassuolo. I neroverdi lo pubblicano intorno ad aprile perché hanno la scadenza al 31 dicembre, al termine dell'anno solare, quindi è solo presumibile il fatto che le cessioni di Raspadori e di Scamacca possano avere avuto un effetto nettamente positivo dopo il bilancio in rosso dell'anno precedente. L'ultimo consultabile riporta un -13,8 milioni di euro, dovuti in larga parte agli ammortamenti per le prestazioni dei calciatori, fissati a 36,5 milioni.
I diritti televisivi
Il bilancio 2021 è molto simile a quello del 2020, perché il valore totale della produzione è di 123 milioni rispetto ai 121 dell'anno precedente. Cresciuti invece i diritti televisivi che passano dai 37 ai 47 di quest'anno, andando quindi a rappresentare il 38% del fatturato totale del Sassuolo. Ci sono due però: il primo è quello dato dalle plusvalenze che impattano per 34 milioni. Quindi in realtà le televisioni impattano già per il 52%. Per il resto appuntamento all'ultimo paragrafo.
I costi
Per l'attività sportiva, in particolare per prestiti e agenti - più amministrative e altre - si arriva a 17,6 milioni. Gli stipendi sono parecchio alti, 66 milioni, che sforano di 20 i diritti televisivi. Poi ci sono gli ammortamenti, le svalutazioni e 36,1 milioni per il mercato. Insomma, cifre che sarebbero impossibili da reggere per una squadra che non utilizza le plusvalenze come prima possibilità di finanziarsi.
La Mapei salva tutto
Come al solito, però, senza la sponsorizzazione degli Squinzi sarebbe impossibile mantenere il Sassuolo a un certo livello. Sono ventitré i milioni che entrano nelle casse del Sassuolo, un 20% sul totale. Così, scorporando le plusvalenze e i soldi della Mapei, i diritti televisivi sarebbero il 71% del fatturato neroverde, quindi con una squadra dalle potenzialità decisamente inferiori. Anche altre lo fanno (come la Fiorentina o la Cremonese), però è bene sottolineare come il modello virtuoso neroverde sia dettato da un paracadute costante. Qualora dovesse chiudersi, prima o poi, sarebbe notte fonda.