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FOCUS TMW - Quale futuro per gli uomini mercato delle 20 di A? Valutazioni su Giuntoli e Pradè

di Andrea Losapio
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Quale sarà il futuro per gli uomini mercato delle 20 di A? In questo momento il più in bilico è Marcello Carli, del Parma, mentre Cristiano Giuntoli e Daniele Pradè sono sotto la lente di ingrandimento. Molti potrebbero fare il salto di qualità, dal lottare per la salvezza a qualcosa di più: ecco la situazione delle venti di A.

ATALANTA - Giovanni Sartori
La sua Atalanta macina record su record, ogni anno. Per la proprietà non è mai in discussione - ci mancherebbe altro - anche se i rapporti con Gasperini sono di Catulliana memoria. L'anno scorso il Milan ci aveva fatto un pensiero, tra Rangnick e la conferma del duo Maldini-Massara, ma poi non si era spinto a fondo. I Percassi sono chiari: squadra che vince non si cambia. A meno che non voglia farlo lui, ma la percentuale di permanenza è bulgara.

BENEVENTO - Pasquale Foggia
Straordinario l'anno passato, ha costruito una squadra che ha dimostrato di potersela giocare in Serie A, con colpi anche di un certo livello come Glik o Lapadula, riconfermando però gran parte dell'impianto che ha stravinto la Serie B. Per il Benevento è praticamente certa una sua riconferma in caso di salvezza, lui è in scadenza e non ha ancora rinnovato. Dipenderà anche dalle offerte.

BOLOGNA - Walter Sabatini
Se Riccardo Bigon sembra praticamente certo di una sua permanenza - nonostante le voci ha appena rinnovato fino al 2023 - sull'ex Roma e Palermo c'è qualche punto di domanda in più. Anche dettato dai contratti annuali che firma di volta in volta. Fosse per Saputo probabilmente non ci sarebbero problemi per il prolungamento, forse ha bisogno di una nuova sfida. Saldo ma con outlook negativo.

CAGLIARI - Stefano Capozucca
Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano. Il presidente del Cagliari Tommaso Giulini aveva affidato l'incarico a Stefano Capozucca, qualche anno fa, ricevendo una promozione e un undicesimo posto. Dopo una stagione di interregno di Carta - più un fai da te da parte del numero uno rossoblù - l'idea è stata quella di puntare nuovamente su di lui. Non potrà incidere più di tanto in questa annata, con il mercato già chiuso. Sicuramente sarà un punto saldo della ripartenza.

CROTONE - Giuseppe Ursino
Solamente una gran voglia di innovazione potrebbe spingere il Crotone a lasciare andare via Giuseppe Ursino, a meno che il dirigente non voglia ambire a nuove sfide dopo la seconda promozione in Serie A della sua carriera. Diversamente rispetto al primo anno ci sono stati alcuni investimenti importanti, senza però trovare la quadratura - almeno finora - per raggiungere una zona tranquilla. Ursino non sembra comunque in bilico, in una piazza che lascia spazio di manovra ai propri dirigenti.

FIORENTINA - Daniele Pradè
In un eventuale gioco di percentuali, il direttore sportivo viola non avrebbe grandi chance di permanenza. Era lo stesso discorso fatto una stagione fa, quando Commisso e Barone hanno comunque deciso di prolungargli il contratto in pieno periodo di pandemia. Annata di transizione, qualche colpo a vuoto, scelte dettate più dal poco spazio fra le stagioni che per costruire. Tante le voci sul suo possibile sostituto, ma non è ancora certo il suo addio.

GENOA - Francesco Marroccu
Enrico Preziosi vive il rossoblù come una montagna russa, tra il licenziamento di Daniele Faggiano e il ritorno di Francesco Marroccu, l'esonero di Rolando Maran e il ritorno, l'ennesimo di Davide Ballardini. Difficile pensare però che possa ritornare sui suoi passi dopo questi mesi in cui il tecnico ha infilato un filotto di risultati positivi. Quindi, almeno per il momento, la poltrona è salda. Ben sapendo che tutto può cambiare da un momento all'altro - e non sarebbe certo la prima volta.

HELLAS VERONA - Toni D’Amico
I riflettori spesso finiscono sul presidente Maurizio Setti, bravissimo nel costruire un club di Serie A dopo anni di saliscendi. Oppure il tecnico Ivan Juric, sicuro artefice di un biennio spettacolare, visto che l'Hellas è già praticamente salvo (un'altra volta). Però il direttore sportivo D'Amico ha realizzato plusvalenze come Rrahmani e Amrabat, in estate ce ne possono essere altre. Come per l'Atalanta, squadra che vince non si cambia. A meno che a volerlo fare non siano i diretti interessati.

INTER - Piero Ausilio
Per anni è riuscito a galleggiare, navigando tra i problemi dell'ultima era Moratti, dal guado di Thohir e dall'arrivo di Suning. Quindi non ci dovrebbero essere grandi dubbi sul fatto che Ausilio possa rimanere dopo l'annata migliore di tutte, considerato il primo posto in campionato e il ruolo di favorita assoluta. Invece la crisi di Suning e l'eventuale nuovo proprietario - che sia Bc Partners oppure un altro fondo di investimento - pone in pericolo più o meno tutti. E se Marotta e Conte difficilmente lasceranno la Pinetina, Ausilio tra i tre è l'indiziato numero uno. Sempre ammesso, e non concesso, venga cambiato il management.

JUVENTUS - Fabio Paratici
L'anno migliore di Ausilio coincide con il peggiore di Paratici, almeno fino a ora. I cavalli buoni si vedono all'arrivo e basta mettere il musetto davanti, direbbe Massimiliano Allegri in questi casi. Perfetta figura retorica per spiegare come il decimo Scudetto probabilmente sarebbe abbastanza per mantenere Paratici al proprio posto, mentre un triplete - ancora possibile - incardinerebbe perfettamente la sedia fino a che non vorrà. Quindi scrivania ancora salda, ma dipende dai risultati (perché quelli economici sono così così).

LAZIO - Igli Tare
Due anni fa era il primissimo nome per il Milan di Elliott, poi sono state fatte altre scelte, in particolare da parte di Lotito. Il presidente non ha nessuna intenzione di liberare il proprio uomo mercato che, negli anni, ha portato un equilibrio al club senza spendere tantissimo come visto dall'altra parte del Tevere. Così la situazione appare abbastanza incanalata: finché Tare vorrà, rimarrà il direttore sportivo della Lazio.

MILAN - Frederic Massara
I risultati del 2020 hanno messo in una posizione invidiabile sia Paolo Maldini, sulla graticola fino alla pandemia, sia il direttore sportivo Massara che, da par suo, ha portato una nuova filosofia improntata sui giovani. Non tutte le ciambelle riescono con il buco, basti pensare a Tonali, ma gli altri acquisti sono invidiabili. Saldo, anche se non è mai uscito dai primi quattro posti in classifica: in caso di Europa League potrebbero anche esserci valutazioni differenti, perché è dai particolari che si giudicano i dirigenti.

NAPOLI - Cristiano Giuntoli
Ha tre anni di contratto, quindi sostanzialmente dovrebbe essere saldo. Il condizionale è però d'obbligo, perché più che mai il rischio è quello che possa dire addio all'azzurro. Di contatti veri e propri con altri dirigenti non ce ne sono stati, indiscrezioni raccontano di un possibile ritorno di Benitez, stavolta come direttore tecnico, figura che non piacerebbe più di tanto allo spagnolo. È chiaramente in bilico anche per l'ultimo anno e mezzo, tra Ancelotti e Gattuso che non ingranano come dovrebbero.

PARMA - Marcello Carli
Un destino che sembra segnato per il direttore sportivo ducale, arrivato dopo l'addio di Faggiano nella scorsa estate, improvviso quanto mai chiarito fino in fondo. Tanti i milioni spesi, pochissima la resa. Colpa anche di un'involuzione esagerata del reparto che doveva dare più garanzie, l'attacco, che senza Kulusevski non è riuscito più a ingranare. Probabilmente pagherà e non è esente da colpe, ma non è l'unico ad avere sbagliato in un'annata da dimenticare, almeno fino a qui.

ROMA - Morgan De Sanctis
Nelle ultime ettimane dopo il suo arrivo, Tiago Pinto è diventato il punto di riferimento per agenti e per le questioni di mercato. A lui è stato comunque promesso un rinnovo che non ha ancora firmato, probabilmente anche a causa dello stato di convalescenza dopo l'ultimo incidente che lo ha visto coinvolto all'inizio di gennaio. Situazione in bilico, anche se dovrebbe restare.

SAMPDORIA - Carlo Osti
Annata discreta per i blucerchiati e pienamente conforme alle idee di Ferrero, senza strafare e comunque parecchio tranquilla, con qualche soddisfazione disseminata qui e là. Così per uno dei dirigenti che si vedono meno dell'intera Serie A sembra praticamente scontata la riconferma. Come per Ausilio dipende chi sarà a capo del club, ma qualora non dovessero esserci novità sostanziali sarà ancora lui a gestire le trattative in prima persona.

SASSUOLO - Giovanni Rossi
Un anno fa, in piena pandemia, è stato riconfermato come direttore sportivo del Sassuolo. Sembra francamente difficile credere che qualcosa cambi in una stagione più che discreta per i neroverdi, prima forza dopo le sette sorelle del gruppo di testa. Così ad affiancare Carnevali, comunque in prima fila quando c'è bisogno di trattare calciatori, Rossi sembra destinato a rimanere.

SPEZIA - Mauro Meluso
Se è vero che la fantastica stagione che fin qui ha vissuto lo Spezia è molto merito di Vincenzo Italiano, condottiero con armata, è anche realistico pensare che lo zampino ce lo abbia messo anche Meluso, direttore sportivo arrivato in estate dopo l'addio con Angelozzi. Bravo a prendere i profili giusti che servivano per lottare per la salvezza, la sua riconferma è scontata. A meno che non arrivi una proposta interessante dopo gli ottimi anni proprio con il Lecce e con lo Spezia.

TORINO - Davide Vagnati
Il Toro sta recuperando il terreno perso grazie all'arrivo di Davide Nicola, ma è indubbio che l'ex direttore sportivo della SPAL abbia vissuto qualche settimana difficile, visto che alcune ombre si stavano allungando su di lui. Così la certezza che possa rimanere anche l'anno prossimo arriverà solamente con la permanenza in Serie A, per un'annata che finalmente avrà tempo fra le stagioni per creare un organico di alto livello.

UDINESE - Pierpaolo Marino
Uomo di casa a Udine, Marino sta conducendo la squadra fuori dalle secche in cui era capitata. Nel momento in cui i media hanno messo in discussione il tecnico Gotti lui è riuscito a ricompattare l'ambiente, cosa non scontata. L'Udinese prende boccate di ossigeno e lui viaggia veloce verso la riconferma, senza particolari sussulti.

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