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Fiorentina, dal "firmo se me lo offrono" alle minacce di Commisso: la telenovela Vlahovic

di Pietro Lazzerini
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dai palleggi col sorriso sulle labbra a una dichiarazione di guerra in piena regola, il passo non è così breve. Eppure è quello che, dopo vari passaggi intermedi, ha compiuto Rocco Commisso nei confronti del proprio diamante, Dusan Vlahovic. Il comunicato di oggi, in cui annuncia urbi et orbi che l'attaccante serbo ha deciso di non rinnovare, è l'ultimo capitolo di una serie di voci, dichiarazioni e prese di posizione che hanno portato a una rottura la cui portata è tutta da conoscere.

Un'estate di dubbi
Già dalla fine della scorsa stagione le voci di mercato sul giovane attaccante viola si sprecavano. Non solo la Juventus, che da sempre segue con attenzione la crescita del ragazzo, ma anche l'Atletico Madrid, il Manchester City e perfino qualche voce sul Real Madrid. La Fiorentina a inizio estate aveva già proposto un accordo a cifre alte, quasi 4 milioni a stagione e una clausola da concordare, ma dopo un iniziale ottimismo nel corso del ritiro a Moena, è venuta fuori la verità: gli accordi erano tutt'altro che prossimi e, soprattutto col procuratore, la tensione era già alta. Dal Trentino, Vlahovic con una battuta rilasciata a un tifoso in fila per gli autografi dichiarò: "Quando mi offrono il rinnovo, lo firmo". Un ipse dixit che suona quanto mai stonato a qualche mese di distanza.

La tensione crescente
Alla fine Commisso è riuscito a tenerlo, rifiutando offerte da capogiro perché la sua valutazione del cartellino del calciatore era prossima ai 100 milioni, cifra che nessuno ha mai nemmeno pensato di offrire ai viola in estate. Il ragazzo ha continuato ad allenarsi, a giocare e a crescere sotto la guida del suo nuovo tecnico Italiano, che lo ha sempre protetto rimandando i discorsi di mercato al club. Già in periodo di mercato, al Tgr Toscana nel corso della visita in Calabria, Commisso dichiarò: "Il contratto si deve allungare poi se il ragazzo vuole andare da un'altra parte, se ne può parlare ma non quest'anno. Lui deve capire che è stato Rocco, la sua famiglia e la Fiorentina a portarlo dove è, poi se ne può andare ma non quest'anno". Una questione di riconoscenza, secondo il patron viola, che però evidentemente non ha fatto breccia nel cuore del giocatore. A settembre Commisso era ancora possibilista, almeno fino alla metà del mese quando a Bagno a Ripoli, a margine della presentazione di un campo da calcio, dichiarò: "Lasciamolo stare, mia moglie si è fatta una bella foto con lui perché somiglia ad un nipote. E' un bravo ragazzo, sta facendo un successone ed è una cosa bella per Firenze, speriamo che resti qui a lungo. Non dico né positivo né negativo, vediamo cosa possiamo fare".

L'esplosione dopo l'ultimo no
Commisso però è un uomo sanguigno e passionale e i continui e reiterati no arrivati dal procuratore hanno fatto cambiare volto allo stesso presidente, passato dunque dalle coccole al bastone con le prime dichiarazioni forti rilasciate non più di una settimana fa, ovvero lo scorso 29 settembre: "Il tempo sta per scadere - disse ai giornalisti presenti al Viola Park - Mi sto un po' infastidendo, la Fiorentina non è solo me e neanche solo Vlahovic. Un giorno parlo con Dusan che mi dice che si concentra solo sul campo e di parlare col procuratore, ieri ho parlato con l'agente che mi ha detto che ne devo parlare con Dusan. Qui a Firenze siamo professionisti e facciamo le cose sul serio, aspetto che il procuratore venga qui per trattare perché è la cosa giusta da fare". I passi successivi evidentemente non hanno soddisfatto il presidente, visto che nonostante una nuova proposta al rialzo per giocatore e agente, è arrivato un altro no, quello che ha portato all'esplosione odierna e al comunicato: "La nostra offerta era stata, inoltre, nel tempo migliorata in più occasioni per venire incontro alle richieste sia di Dusan che del suo entourage, ma, nonostante i nostri sforzi, la proposta di rinnovo non è stata accettata". Un comunicato che pone il giocatore con le spalle al muro con un poco velato riferimento alla possibilità di trattenerlo fino alla scadenza dell'attuale accordo, ovvero nel 2023: "In ogni caso Dusan Vlahovic ha un contratto che lo lega alla Fiorentina per i prossimi 21 mesi e siamo sicuri che il calciatore, come ha sempre dimostrato, darà il suo contributo per aiutare la squadra". Infine la battuta sul mercato in entrata e sulla possibilità che arrivi un attaccante più pronto di Kokorin per mettere pressione sulla titolarità finora inamovibile del giocatore: "A me ed alla Fiorentina non resta altro che prendere atto della volontà del calciatore e del suo entourage e di conseguenza individuare nel breve soluzioni fattibili ed adeguate".

Quale sarà il prossimo capitolo?
A questo punto è lecito attendersi prossimamente una nuova dichiarazione anche dello stesso Vlahovic, che nei prossimi giorni sarà impegnato con la Serbia. Il messaggio di Commisso è forte e chiaro, senza rinnovo il futuro resta tutto da scrivere e potrebbe essere un tema lungo e non risolvibile in tempi così brevi e certi.

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Giovedì 2 Maggio 2024
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