È la sconfitta più bella! Il Liverpool vince 1-0, ma l'Atalanta fa festa: la Dea è in semifinale
La sconfitta più bella, il ko più dolce. Della storia. E a fare la storia è stata ancora una volta l'Atalanta: niente remuntada, il Liverpool vince 1-0 ma non riesce a ribaltare il 3-0 dell'andata. I nerazzurri strappano un'incredibile qualificazione alle semifinali di Europa League e ora attendono l'esito tra Marsiglia e Benfica: il sogno ad occhi aperti continua. E la Dea non ha più voglia di svegliarsi.
Salah sblocca subito il match
Il Liverpool ha iniziato coi ritmi giusti, premendo immediatamente sull'acceleratore. E alla prima mezza occasione i Reds hanno trovato la rete del vantaggio su calcio di rigore: ci ha pensato Salah - dopo il fallo di mano di Ruggeri su cross di Alexander-Arnold -, a spiazzare Juan Musso. La squadra di Klopp ha preso inevitabilmente coraggio, al 12' la difesa nerazzurra ha letto male un pallone in profondità, Luis Diaz ne ha approfittato scappando via, ma il portiere argentino è uscito coi tempi giusti. Un'Atalanta ingolfata nell'approccio iniziale ha cercato di cancellare il blackout con tre-quattro palloni recuperati in mezzo al campo, i Reds invece hanno dato sempre la sensazione di poter far male: Salah col solito guizzo ha sprecato il pallonetto del 2-0, qualche minuto più tardi Koopmeiners ha trovato la rete del pareggio ma l'olandese è stato fermato a causa di una posizione irregolare.
Bergamo fa festa
Nella ripresa i nerazzurri hanno provato a giocare con maggiore convinzione, dopo una manciata di minuti Ederson ha sprecato il pallone del pareggio al termine di una serie di rimpalli in area avversaria. E il Liverpool? La squadra ammirata nel primo tempo si è vista pochissimo, nemmeno i cambi sono riusciti a dare una scossa a un gruppo che forse credeva poco nella remuntada. Un paio di cross sono stati intercettati da Musso, i padroni di casa hanno sfiorato anche il pareggio con Scamacca, ma il tiro del numero 90 è terminato alto sopra la traversa. Alla fine si è sentito soltanto un coro: "Bergamo, Bergamo, Bergamo". E tutta la città può sognare ancora.