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Buffon: "La Nazionale paga la sfortuna. Due pareggi frutto della casualità, il gioco c'è"

di Lorenzo Di Benedetto
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Gianluigi Buffon, portiere del Parma, ha rilasciato un'intervista a Radio Rai all'interno della trasmissione Radio Anch'io Sport. Queste le sue parole, a partire dalla Nazionale: "Devo dire la verità e non per voler difendere il gruppo e il ct. Il problema dell'Italia è stata la buona sorte. Quando vieni da una grande vittoria, dove è andato tutto nel modo giusto, adesso le cose stanno andando meno bene. La Nazionale paga il briciolo di sfortuna che le è capitato".

Settembre poi non è il mese ideale per l'Italia.
"Sì, è vero. In questo mese abbiamo avuto sempre le più grandi problematiche. In questo caso però non mi appello a questo, obiettivamente con Bulgaria e Svizzera le prestazioni ci sono state, potevamo fare tre gol in entrambe le sfide. Sono stati due pareggi figli della casualità. Se le rigiochi 100 volte le vinci 90 quelle due partite".

Cosa farebbe per la prossima partita?
"Veniamo da un Europeo dove abbiamo sempre segnato e dai quarti in poi non è così facile. Non penso che il problema dipenda dagli attaccanti ma dal realizzare una rete con un giocatore qualsiasi. Mettere in discussione Immobile è ingeneroso, obiettivamente quello che sta dimostrando in campionato è qualcosa di importante, sono grandi numeri. Ciro lavora tanto e si sbatte tante per la squadra".

Spera nel sesto Mondiale?
"Non punto a niente. Voglio essere felice e a comandare sono la mia testa e il mio corpo. Con grande piacere ed entusiasmo continuo a giocare. In questo momento non prendo in considerazione l'idea di smettere. Poi mi accorgo di essere un giocatore molto importante per la gente, a Parma i tifosi mi affidano sogni e speranze. Per me questo è gratificante. Se Mancini dovesse chiamarmi vedremo, il ct non ha sbagliato nulla e ci siamo sentiti l'ultima volta due o tre anni fa. Non voglio creare pressioni inutili, Mancini ne ha già tante e non deve averne di più".

Perché Donnarumma non sta giocando nel PSG?
"Siamo solo all'inizio, quindi non si possono dare giudizi definitivi. Si è trovato in una situazione particolare, il Paris Saint Germain ha anche nel portiere uno dei suoi punti di forza e per questo sta giocando proprio Keylor Navas. Non penso che Gigio avrà problemi a essere un riferimento al PSG".

Cosa ne pensa dell'addio di Ronaldo alla Juve?
"Credo che i tifosi non debbano rimanere sorpresi. Ha la nomea di un grandissimo professionista che giustamente pensa tanto a se stesso. In questi tre anni ha fatto grandi prestazioni e tanti gol. Non vedo nulla di illogico nella sua scelta di andare via, ci ha pensato tanto. Penso che alla fine non ci sia stato niente di strano. Posso solo parlare bene ci Cristiano, è un professionista che dà sempre il 100%. Ha pensato che fosse giusto andare via".

Cosa pensa di Ribery alla Salernitana?
"È suggestivo vedere il francese a Salerno, lo posso capire, visto che si sente un giocatore molto forte. Lo è, l'ho visto a Firenze e anche se giocherà 60 minuti e non 90 darà il suo contributo. In Italia non abbiamo giocatori così, cercherà di ripagare l'affetto dei tifosi regalando loro un sogno. Uno come Ribery può avere un effetto traino".

Cosa pensa dell'addio di Donnarumma al Milan?
"Devono essere rispettate le scelte di un ragazzo che è anche un professionista. Dopo anni in cui non ha giocato in certi palcoscenici ha scelto di andare e nessuno può e deve metterci bocca. Parliamo di un ragazzo che deve ancora fare anni e anni di carriera, cercando le gratificazioni che ho trovato io. Quando poi vinci e ti senti appagato allora hai una serenità che ti fa fare altre scelte. Dobbiamo cercare di essere clementi anche in questo caso".

Più facile la promozione del Parma o lo scudetto della Juve?
"Mi auguro la promozione del Parma, dico la verità. In questo momento è una ragione di vita ed è il motivo principale per il quale continuo ad avere questa passione potente che vuole arrivare a questo obiettivo. La Juve sta solo facendo un passaggio, non so se generazionale o di ossatura. Un po' di dazio lo paghi quando succedono queste cose. Quando poi hai un allenatore come Allegri magari non arrivi all'obiettivo ma ci vai vicino".

Cosa c'è che l'attira nel calcio?
"Una delle motivazioni per il quale continuo a giocare è che l'evoluzione del calcio mi ha permesso di non annoiarmi. Adesso si comincia l'azione, si gioca con i piedi e queste cose mi stimolano a livello celebrale. Mi sto divertendo tantissimo e una delle grandi soddisfazioni è che ora gioco con il sinistro e faccio 50 metri. Cosa che fino a poco fa non facevo".

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Lunedì 6 Maggio 2024
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