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Fabio Miretti, in casa Juve c'è il nuovo Marchisio

di La Giovane Italia
La Giovane Italia vi porta alla scoperta dei nuovi talenti del calcio italiano, raccontandovi ogni giorno, alle 8:45, le storie dei giovani di casa nostra e dei club che scommettono su di loro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fabio Miretti si starà probabilmente mangiando le mani per aver dovuto stoppare proprio sul più bello la stagione che lo ha consacrato tra i migliori centrocampisti del panorama nazionale. La pandemia del coronavirus, infatti, difficilmente consentirà di portare regolarmente a termine i vari campionati giovanili. Il classe 2003 di Pinerolo era tra i favoriti per la conquista del tricolore Under 17 con la sua Juventus, e allora sarà probabilmente costretto ad “accontentarsi” di aver vissuto un 2019/20 super, senza avere la possibilità di renderlo leggendario.

Annata da dominatore - Per emettere la sentenza, però, non servono ulteriori prove, almeno per il momento: il ragazzo nativo di Pinerolo, in provincia di Torino, dispone di un talento di quelli che si trovano raramente in circolazione. Per una volta i freddi numeri vengono in soccorso. Le statistiche, si sa, non dicono tutto; ma in questo caso possono quasi bastare per fotografare l’annata da aspirante top player vissuta dal centrocampista bianconero. Sedici gol in diciassette gare sono un bottino che si confà più a uno spietato rapace d’area di rigore che a un architetto della mediana, eppure Fabio è riuscito a prendersi lo scettro di miglior marcatore stagionale dell’Under 17 di mister Pedone, leader del Girone A con una pista di vantaggio sulle dirette inseguitrici. Con uno score così, normale che Miretti sia diventato, anzi si sia confermato, come una colonna anche in Nazionale. E altrettanto inevitabile è il suo predominio nella classifica del Ranking LGI di categoria, primato ottenuto con un distacco tale che, se la stagione fosse regolarmente continuata e Fabio non avesse più giocato nemmeno un minuto, sarebbe stato complicato per chiunque provare a colmare il gap.

Nuovo “Principino” - Dopo gli inizi al Saluzzo e sei stagioni con la maglia del Cuneo, Fabio ha ricevuto due chiamate da Torino: una dalla campana granata, l’altra da quella bianconera. Ma con una famiglia juventina, il finale era già scritto. E allora eccolo imporsi fin da subito come uno dei gioiellini di Vinovo, lungo un percorso che lo ha portato a diventare il deus ex machina dell’Under 17 e a bussare alle porte della Primavera, con la quale ha debuttato sia in Youth League (nella trasferta di Leverkusen) che in Coppa Italia. Interno di centrocampo che combina una spiccata attitudine alla regia con capacità realizzative da attaccante aggiunto, Miretti è in grado di ricoprire anche i ruoli di playmaker e di trequartista, sfruttando una eccellente comprensione del gioco e una buona attitudine alla rifinitura. Vi viene in mente qualche grande ex del recente passato bianconero con queste caratteristiche? Se avete detto Claudio Marchisio la risposta è giusta perché, proprio come il “Principino”, Fabio possiede la capacità di sdoppiarsi tra le vesti eleganti del padrone della mediana e il look aggressivo dell’assaltatore, in grado di inserirsi negli spazi e di farsi sentire in zona-gol. La grande confidenza nelle proprie doti è accompagnata da una invidiabile cultura del lavoro, e da una disponibilità che lo sta rendendo sempre più protagonista anche nel lavoro sporco in fase di non possesso. In spogliatoio, poi, è spesso e volentieri lui a far ballare i compagni: grande amante dell’hip-hop, tiene alto il morale del gruppo con la sua playlist preferita. E pazienza se il 2019/20 è rimasto sospeso nel limbo: Fabio ha lanciato un messaggio forte e chiaro, e non vede l’ora di tornare a mostrare di poter aspirare al bianconero dei grandi.

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