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Le risposte dell'infrasettimanale: su e giù del campionato

di Luca Marchetti
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© foto di Federico De Luca

Chi si aspettava delle risposte le ha trovate: non saranno definitive, ma sono comunque importanti. Il turno infrasettimanale è ancora sotto il segno dell'Inter. Un Inter che soffre, che colpisce e si difende, che si nasconde dietro le spalle, grandissime, di Handanovic. Che prova a pungere in contropiede con Barella Politano e Lautaro, che resiste, che ne fa cinque su cinque, che tiene a distanza la Juventus e allunga sul Napoli. Non è un Inter travolgente, Conte sa benissimo che c'è da lavorare. Ma è un Inter che non molla mai, che non prende gol, che una volta superati gli incontro con Lazio e Milan ha una classifica con un peso specifico superiore. Conte sa che è presto per rilassarsi, il cammino è appena iniziato, e - per utilizzare sue parole - la saccagnata se la aspetta al primo risultato negativo. Ma quest'Inter anche se dovesse avere qualche passaggio a vuoto sa già di essere una squadra, e tutto questo è successo in poco tempo. Relativamente in poco tempo, soprattutto se paragonato agli altri competitor. A chi ha iniziato ora un nuovo percorso.
Un po' come la Juve: il processo di mutazione dalla squadra di Allegri a quella di Sarri non è (e non poteva essere) una cosa automatica e per forza indolore. Si vedono i concetti di Sarri, triangolazioni, palla a terra, due tocchi, la ricerca dell'ultimo passaggio in profondità. Ma ancora non c'è l'equilibrio che sta cercando Sarri attraverso le sue asimmetrie. C'è chi convince e chi meno, c'è una difesa che ora potrà ascoltare anche i consigli di Barzagli visto che prende gol in troppe partite. E c'è una riflessione in più da fare: ora che è stato utilizzato il modulo con il trequartista Sarri insisterà o è soltanto figlio del caso e degli infortuni questo 4312. Intendiamoci: la Juventus con quella rosa a disposizione può giocare come vuole: il primo a saperlo è proprio Sarri. Ma finora non si era mai discostato dal sul 433.

Questa può essere una piccola svolta, proprio come era successo a Napoli, 4 anni fa, al contrario. Sarà anche in questo caso l'inizio di una squadra che si sente più a suo agio con un determinato vestito? E' vero sarebbe sacrificato l'esterno (in questo caso Douglas Costa, peraltro ora infortunato), ma ci sarebbe spazio per Ramsey (o Rabiot, sperando che possa essere più brillante) e l'equilibrio arriverebbe attraverso altre simmetrie.
E' quello a cui, probabilmente, sta pensando anche Marco Giampaolo, che non vorrebbe derogare ai suoi principi e alle sue convinzioni (nonostante in carriera abbia utilizzato davvero tutti i sistemi di gioco). Stasera vedremo se la posizione di Suso sarà a destra e chi sarà il compagno dell'attaccante centrale, se si virerà piano piano verso il 433 o meno. Quello che conta di più però per Giampaolo è il processo di crescita: indipendentemente dai numeri.
Numeri che non fanno sorridere il Napoli, da qualsiasi parte li guardi. Non ride sicuramente il tifoso guardando la classifica, non ride la squadra se riguarda i numeri della partita: 30 tiri fatti (di cui 23 nel secondo tempo), solo 5 è vero nella porta, ma due pali, il 67% di possesso palla, 25 cross, 13 calci d'angolo (contro 1). Ma tutto questo non è bastato, il Cagliari ha piazzato la zampata vincente con il Pata Castro e si è portato via i 3 punti. Stavolta gli 8 cambi rispetto alla partita precedente non hanno portato punti, il Napoli si allontana dalla testa della classifica, ma non si può certo dire che sia un passo indietro rispetto a quello che Ancelotti ha in testa. Anzi. Questa è una squadra che è uscita certamente rinforzata dal mercato e che ora ha due binari paralleli sui quali procedere con una rosa decisamente ampia.
Delle risposte negative sono arrivate invece dalla Lazio che entra in una minicrisi (francamente più di risultati che di gioco, forse di tenuta, visto che il problema pare esserci soprattutto nella seconda parte partita) visto che ormai sono 4 le sconfitte consecutive e dalla Roma che perde in casa con l'Atalanta. Qui la sconfitta è la prima e probabilmente è indolore, visto che al di là del valore degli avversari ci sono da considerare anche le grandi occasioni che la Roma ha avuto.
Da sottolineare non solo la prima vittoria della Fiorentina, in questo turno infrasettimanale che non vinceva da febbraio dello scorso anno e l'impresa del Lecce. E' un campionato molto equlibrato, sia in testa che in coda. E ci sarà da divertirsi, probabilmente più che nelle altre stagioni

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Martedì 7 Maggio 2024
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