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Inter, ok di Zhang: arrivano Giroud e Matic. Marotta non molla Kulusevski e sfida la Juve. Milan aspetta il sì di Ibra. Napoli, prove di pace per Adl. Fiorentina, ecco il centro sportivo da sogno da 70 milioni

di Enzo Bucchioni
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© foto di Federico De Luca

Il signor Zhang, come l’uomo del monte, ha detto sì. Marotta avrà le risorse per fare mercato nel mese di gennaio, porterà a casa quel centrocampista e quell’attaccante che Conte ha chiesto chiaramente e pubblicamente per provare ad avvicinare ancora di più la Juventus. Del resto trattasi di soluzione logica, l’effetto Conte va assecondato. Ed è evidente come il lavoro dell’allenatore stia arrivando a colpire gli obiettivi con tutti i suoi effetti trascinanti. E s’era capito già prima di Praga: oggi l’Inter è un’altra cosa. La crescita individuale dei giocatori nerazzurri è evidente e di conseguenza i nerazzurri stanno diventando sempre più squadra. E poi con quei due davanti, tutto è possibile. Dopo tre mesi di lavoro assieme, Lukaku e Lautaro oggi sono una delle coppie-gol meglio assortite d’Europa un mix di forza fisica, velocità, imprevedibilità e capacità tecniche, si integrano alla perfezione e parlano la stessa lingua. L’Inter non ha certamente colmato il gap tecnico con la Juventus che ha un organico ancora nettamente superiore, ma con questa crescita costante ha fatto capire di poter essere competitiva per lo scudetto. Tredici partite di campionato, un terzo della stagione, sono un test credibile e un solo punto di distacco fra Juve e Inter è la dimostrazione di quanto appena detto. Morale? Con due-tre giocatori di qualità ed esperienza, pronti subito, l’Inter può pensare di poter durare fino in fondo ed essere altamente competitiva per lo scudetto. Troppo ottimismo? Non credo. La Juve, ovvio, è ancora sopra, ma avere dietro un gruppo con la mentalità e il carattere, ma a questo punto anche la qualità e la capacità di interpretare le partite che ha l’Inter, alla lunga può minare le certezze. E comunque l’Inter deve continuare nel processo di crescita iniziato: è quasi un obbligo.

Quindi, Marotta ha quasi chiuso per Giroud. Fonti londinesi ci dicono che l’affare è fatto. Il francese, protagonista nel Chelsea con Sarri nella seconda parte della stagione scorsa fino alla conquista dell’Europa League, quest’anno ha giocato appena sei partite con minutaggio scarso. E’ in scadenza e portare a casa qualche milione a gennaio conviene anche agli inglesi. Giroud può essere l’alternativa a Lukaku, una figura che in questo momento non c’è, e se Esposito è bravo e sarà il futuro, oggi serve gente più scafata. Lo stesso discorso va fatto per il centrocampo. Conte ha cinque opzioni (Sensi, Barella, Vecino, Brozovic e Gagliardini) per tre posti e fra infortuni e turn over la coperta è talmente corta che è stato ripescato Borja Valero già da tempo prepensionato. Dunque servirebbe soprattutto un’alternativa a Sensi e infatti nel mirino ci sono De Paul e Kulusevski, piedi buoni da trequartista, ma anche capacità fisiche ed aerobiche da mezz’ala. De Paul costa molto, l’Udinese ha fissato il prezzo in 35 milioni e non molla. Marotta per Kulusevski si è mosso almeno due mesi fa (lo abbiamo registrato proprio qui), è in vantaggio su tutti, ma la situazione è complicata. A parte la richiesta economica oltre i trenta milioni e per un duemila non sono pochi, il giocatore è dell’Atalanta in prestito al Parma e gli emiliani non lo vorrebbero mollare a gennaio. Si parla. Si tratta. E nel frattempo s’è inserita anche la Juve mettendo nel piatto una super offerta, non si sa quanto per disturbo all’Inter o perché il ragazzino sta conquistando davvero tutti per personalità, forza fisica e tecnica. Come detto, però, il rapporto Atalanta-Inter è solido e il discorso è aperto.

Più facile per i nerazzurri arrivare a Matic del Manchester che ha rotto con la società e anche lui come Giroud si libererà a zero a giugno. Marotta ci sta lavorando. Matic e Giroud potrebbero portare qualità ed esperienza con un investimento relativo. Per il “colpo grosso” Kulusewski, parte delle risorse arriveranno da Gabigol che l’Inter ha deciso di non riportare a casa, i gol brasiliani non hanno fatto cambiare idea ai dirigenti nerazzurri e poi con l’esplosione di Lautaro mancherebbero pure gli spazi. Il Flamengo lo vuole tenere, i brasiliani stanno provando a trovare i 25-30 milioni necessari. Non sarà facile.

L’investimento lo ha deciso anche il Milan, naturalmente su Ibra e ve lo raccontiamo da qualche settimana. Entro la prima decade di dicembre ci sarà la decisione finale. Ibra ha parlato con Boban, ci sono stati anche altri contatti, lo svedese ha davvero in testa il grande ritorno, manca però l’ultima parola. Cosa aspetta? Deve fare l’ultimo step del suo autoconvincimento, sono arrivate anche altre proposte e poi c’è il discorso economico. Non è un problema solo di soldi, ma di autostima e di ego. Ibra è Ibra e vuole proposte adeguate a lui anche se ha 38 anni. Dopo i dieci milioni per un anno e mezzo chiesti da Raiola nel primo incontro, si sta trattando su cifre e soluzioni diverse. E come per tutti i papi, anche per Ibra si aspetta soltanto la fumata bianca. Arriverà? In un senso o nell’altro non si andrà oltre l’inizio di dicembre.

Dove andrà invece il Napoli? I pontieri sono al lavoro. In Champions gli ammutinati del Vomero hanno dato la risposta sul campo che De Laurentiis chiedeva. L’attaccamento alla maglia è piaciuto, non c’è la voglia di buttare tutto a mare, questo è un gruppo sano e si può provare un compromesso per chiudere la stagione alla grande sia in Champions che in campionato. Poi che sia finito un ciclo è chiaro ed è un altro discorso, in questo momento serve ritrovare un minimo di intesa fra giocatori e presidente. Oggi dovrebbe esserci un incontro, le multe potrebbero essere ridimensionate, i giocatori a fronte di uno sconto non faranno ricorso e riconosceranno di aver sbagliato: si discute su queste basi. Speriamo che tutti gli attori protagonisti e non abbiano capito che se non si chiude in fretta questa brutta storia c’è il rischio di buttare una stagione iniziata parlando di scudetto. Sarebbe un peccato imperdonabile.

Nel frattempo ci voleva un signore di 70 anni, magnate italoamericano di nome Rocco e di cognome Commisso, a far capire come si deve far calcio oggi. Arrivato da appena cinque mesi a Firenze, invece di investire 70 milioni su un giocatore per inseguire successo e popolarità effimeri, ha deciso di spendere la stessa cifra per costruire a Bagno a Ripoli, alle porte della città, un centro sportivo di livello internazionale, nelle intenzioni il più bello in Italia. E’ dai beni immobili, dalle strutture che si parte per costruire società solide. Poi Rocco farà anche lo stadio e dopo, quando le dimensioni economiche della Fiorentina cresceranno, arriveranno anche i giocatori forti. Il Centro Sportivo del Real è costato 80 milioni, questo appena dieci di meno e già così si capisce cosa si vuol fare. Sarà ecosostenibile, in linea con la bellezza di Firenze, firmato da una archistar come Casamonti. Complimenti allo zio d’America.

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