Menù Notizie

Il Milan non può essere il Benfica o il Porto d'Italia. Cardinale si tiene tutti i dirigenti nel CdA, poi caccia Maldini appena può. Sarebbe bello sapere come mai, ma le domande sono sorpassate

di Andrea Losapio
Foto
© foto di Lorenzo Di Benedetto

Quello che sembrava impossibile alla fine si è materializzato. Paolo Maldini dice addio al Milan dopo uno Scudetto conquistato alla stregua di Zaccheroni a fine secolo (cioè totalmente inaspettato) e un quinto posto che è valso comunque la Champions League, senza contare il secondo di due anni or sono. E una semifinale di Champions, mica cotiche. Questo il bottino dopo un minimo di apprendistato, ma anche l'essere stato in discussione per Elliott con Boban, con il "Mago" Rangnick già sulla porta per prenderne il posto, almeno prima del Covid e della serie inaspettata di risultati positivi da parte di Pioli. Probabilmente nessuno, dopo la cinquina subita con l'Atalanta a Natale 2019, avrebbe scommesso due lire su quanto portato a casa dal Maldini dirigente. Invece sono lì, lucidi. E poi ci sono anche gli errori, non bisogna non sottolinearli: non rinnovare Donnarumma, Calhanoglu e Kessie, per dirne tre. Oppure prendere Origi e De Ketelaere. Per Ibrahimovic era necessario l'ultimo anno?

Solo chi non fa sbaglia. E bisogna anche sottolineare come Maldini abbia sì goduto sempre di ottima stampa - pure quando sbagliava, su Kessie c'era fiducia ogni minuto, su Leao è andato a dama con fortuna, bravura ma anche spendendo molto - ma che i cavalli si vedono all'arrivo. Pure per quanto riguarda il risultato commerciale, cioè il bilancio, bisogna ringraziarlo. Perché c'è sì stata una politica di diminuzione dei costi che ha tarpato le ali al dirigente, ma quando c'è stato da far quadrare i conti non ha mai sforato. Forse è anche per quello che gli errori, come De Ketelaere, poi si pagano il doppio. Perché non c'è spazio per recuperare, non ci sono jolly da pescare dal mazzo. Kalulu lo è stato, per dirne uno, ma anche Thiaw. Bene sui difensori, molto peggio sugli attaccanti. Certo, avere un ultra quarantenne, un trentaseienne (pur vicecampione del Mondo, ma chissà se ci fosse stato Benzema) e un quasi trentenne che ha sempre avuto problemi fisici in carriera non porta a risultati straordinari.

Ecco, forse al Milan sono mancati i campioni, quelli veri. I Leao. Quello che doveva essere De Ketelaere, insomma. Però ci sono molti giocatori che sono andati al di là delle proprie potenzialità: Messias e Saelemaekers qualche anno fa non avrebbero giocato in rossonero, Krunic ci sarebbe arrivato almeno un paio di anni dopo. Brahim è stato aspettato e ora può tornare al Real Madrid. Certo, se poi arrivasse Gundogan nessuno si strapperebbe i capelli, ma questo è un altro bel discorso. Il Milan non ha mai fatto plusvalenze nella sua vita, da Berlusconi in poi, perché semplicemente non è mai stato in grado di farne. Così l'idea Moneyball può avere una sensazione per il Milan? Può diventare una sorta di Porto (o Benfica) d'Italia? La risposta è no. Semplicemente perché arrivare fra le prime - e quindi in Champions League - non è così scontato. Per Benfica e Porto - e una fra Sporting e Braga - invece lo è. E per questo è possibile puntare su due o tre giovani che arrivano dalla cantera, ogni volta, perché il distacco con le altre è talmente grande che nessuno pressa se Ruben Dias o Nuno Mendes sbaglia un appoggio. Qui c'è la Scala del Calcio, i fischi non arrivano alla prima stecca ma alla seconda nota sbagliata non c'è certo l'applauso di incoraggiamento. E poi il calcio ha una dimensione diversa, non è solo algoritmi. C'è chi lo sta facendo, ma l'occhio umano non è ChatGPT, ha una sensibilità diversa. Gli algoritmi non tengono conto delle qualità caratteriali e organiche di un calciatore. "Altrimenti tutti potrebbero giocare in Serie A. Invece c'è chi soffre il passaggio anche solo di pressione", mi disse un grande dirigente non più tardi di un mese fa. Ci sono le categorie, nel calcio, che non è il baseball, non è il basket e non è la pallavolo: qui ci sono talmente tante variabili che non è il più forte a vincere. Almeno non sempre.

Poi certo, sarebbe bello capire come mai Cardinale non cambia praticamente nulla nell'organigramma del Milan al momento del suo ingresso - tranne Gazidis che prende 20 milioni di buonuscita e al suo posto arriva Furlani - ma poi al primo tremore in campo, ecco che va via Maldini. Sarebbe bello chiedergli come mai, ma fare domande sembra una dimensione sorpassata nel calcio attuale. In ogni caso complimenti a Maldini, perché in tanti lo sbeffeggiavano, ritenendolo più come giocatore di padel che non come un grande dirigente. Ha dimostrato di essere il secondo. Sul primo non c'è possibilità di esprimersi (e neanche ci teniamo più di tanto).

Altre notizie
Martedì 30 Aprile 2024
23:02 Calcio estero Bayern Monaco-Real Madrid 2-2, le pagelle: Vinicius super salva i Blancos, Kim da horror 23:00 Serie A Udinese, Collavino: "Impatto positivo di Cannavaro. In società c'è grande compattezza" 22:57 Serie B Feralpisalò-Brescia, i convocati di Zaffaroni: Martella in lista ma non al meglio 22:53 Serie A Milan ed Atalanta studiano il giovane Matkovic. In Croazia si parla di lui come del "nuovo Mandzukic" 22:52 Serie A Il primo atto di Bayern-Real Madrid finisce pari: sorpassi e rimonte, 2-2 all'Allianz Arena
22:49 Calcio esteroUfficiale Jean Claude Blanc nella dirigenza del Manchester United. L'ex Juve sarà ad fino a luglio 22:45 Serie A Inter, avanti tutta per lo stadio a Rozzano. Prorogata l'esclusiva sui terreni fino al 2025 22:42 Serie A Serataccia per Kim Min Jae: causa rigore, doppietta di Vinicius e Bayern-Real Madrid 2-2 22:41 Calcio estero Luis Enrique verso Dortmund-PSG: "Se perdiamo siamo giovani e se vinciamo è fortuna?" 22:38 Serie A Lecce, ag. Oudin: "I calciatori hanno bisogno di tempo per capirlo, ma poi non lo tolgono più" 22:34 Calcio estero Milinkovic-Savic espulso ma l'Al Hilal vince comunque e va in finale di King Cup 22:30 Serie A Inter, trasferta a Monaco per Bisseck e Pavard: sono sulle tribune dell'Allianz Arena 22:27 Calcio estero Bayern Monaco, pronto un altro colpo "alla Tel". In arrivo il classe 2007 Codjo-Evora 22:23 Serie A Salernitana, malore casalingo per Gomis. Il centrocampista ricoverato all'ospedale di Salerno 22:19 Serie B Nesta, Reggiana: "Sarebbe bello conquistare la salvezza nel derby col Modena" 22:16 Serie A Il Bayern mette la freccia sul Real Madrid: Kane non sbaglia dal dischetto e fa 2-1 22:15 Serie A Inter, arriva il "nuovo Bisseck"? Pronto il terzo colpo a parametro zero con Coulibaly 22:12 Calcio estero Spauracchio Mbappé per il Borussia Dortmund? Terzic: "Non concentriamoci solo su di lui" 22:10 Serie A Sané tira fuori dal cilindro l'1-1 del Bayern Monaco contro il Real Madrid: sorpreso Lunin 22:08 Serie A Pierpaolo Marino sulla crisi Napoli: "Immaginavo tutto già all’addio di Spalletti e Giuntoli" 22:04 Serie B Brescia, Adorni salta la gara con la Feralpisalò. Operato quest'oggi alla mano destra 22:00 Serie A Tesser su Di Gregorio: "A Pordenone era 'tigre'. Ora è un portiere che vale la Juventus" 21:57 Serie A Ex ct Belgio: "Giovedì Fiorentina favorita con il Club Brugge. Ma il divario non è ampio" 21:53 Serie A Marianella consiglia Italiano: "Perché non restare alla Fiorentina? Io vorrei lui o Aquilani" 21:49 Serie C Avellino, Perinetti: "Euforia per il secondo posto? Deve durare tre giorni" 21:47 Serie A Il Bayern Monaco domina per 23 minuti, poi il Real Madrid segna: all'intervallo è 0-1 21:45 Serie A Bergomi: "Per anni abbiamo pensato che il Bologna potesse diventare la nuova Atalanta" 21:41 Calcio estero Barça, Sergi Roberto tratta il rinnovo: "Con Xavi possiamo competere per ogni titolo" 21:38 Serie A Cagliari, a riposo Oristanio e Jankto. Personalizzato per Viola, Dossena, Pavoletti e Mina 21:34 Serie B Como, Roberts: "Cittadella aggressivo, pressa alto. Gara diversa rispetto alla Samp"