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TMW - Juve NG, Pessotto: "Benvenuta Atalanta, spero che altri la seguano"

di Tommaso Maschio
Fonte: Ivan Cardia

Il responsabile del settore giovanile della Juventus Gianluca Pessotto ha parlato nel corso dell'evento a margine della presentazione del nuovo sponsor della Serie C dell'Under 23 bianconera e dell'arrivo dell'Atalanta: “Siamo molto contenti che l’Atalanta abbia deciso di sposare questo progetto che è fondamentale per lo sviluppo dei giovani e ridurre il gap che c’è fra settore giovanile e prima squadra. È importante perché dà ancora più credibilità al progetto, non siamo più soli e possiamo anche lavorare assieme sul miglioramento. All’inizio sapevamo che c’erano diverse squadre pronte, poi dopo così non è stato. Dopo l’Atalanta speriamo che nelle prossime annate ci seguano altri club. Non è importante solo perché dà visibilità ai giocatori, ma anche per aiutarli ad abituarsi alla pressione mediatica in vista del mondo dei grandi. I risultati ci sono stati non solo dal punto di vista tecnico, ma anche caratteriale. Siamo felici che Lega Pro e seconde squadre possano navigare insieme".

Spazio poi agli obiettivi per la stagione che partirà a settembre: "L’ambizione è sempre quella di fare il meglio possibile e vincere le partite. Sappiamo che sarà difficile, inizia un nuovo ciclo coi 2003-2004 e qualche 2005 oltre i fuoriquota e un nuovo girone da affrontare con nuove squadre. L’importante è che la squadra scenda sempre in campo per vincere come da DNA della Juventus.

Infine un pensiero per coloro che hanno effettuato il salto verso la prima squadra "L’orgoglio è di tutte le persone che hanno lavorato in questi anni e hanno creduto in questo progetto, specialmente di quelli che hanno iniziato a lavorare con loro da piccoli. È stato un lavoro di squadra enorme premiato dal debutto in prima squadra, dalla loro permanenza o dal fatto che siano in altre squadre di Serie A per recitare un ruolo da protagonisti. È stato difficile perché quando si è da soli sei un pioniere e prendi anche qualche mazzata in testa, però eravamo certi e consapevoli di quanto fatto all’estero e andiamo avanti perché convinti che questa esperienza non sia importante solo per i ragazzi più bravi, che comunque arriverebbero a certi livelli, ma anche per chi ha bisogno di più tempo e finirebbe altrimenti col perdersi”.


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