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Quagliarella: "La Samp deve ambire alla A. Con me la dirigenza non si comportò benissimo"

di Claudia Marrone

"La vittoria nel derby ha portato slancio, consapevolezza, positività all’ambiente. Si è visto a Modena. Ora non bisogna rilassarsi, anche perché sei la Samp e in B vogliono tutti batterti. Se è la favorita per la A? In B con continuità e qualità la porti a casa": così, in una lunga intervista rilasciata dalle colonne de Il Secolo XIX-Genova in edicola quest'oggi, l'icona della Sampdoria Fabio Quagliarella, che ha parlato quando si avvicina il match tra i blucerchiati e la Juve Stabia, la squadra della sua città natale.

La partita perfetta per l'ex attaccante, che prosegue poi nel parlare dei liguri: "Rispetto alla scorsa stagione non c’è paragone. Quella era una squadra di giovani sconosciuti e indossare poi la maglia della Samp non è mai facile. Questa è più strutturata. Ha un portiere, Silvestri, lusso per la B. E un attaccante, Coda, di un’altra categoria. Tutino si deve ancora integrare del tutto, ma ora ha iniziato a fare gol ed è una botta di autostima. E poi vedo alcuni miei ex compagni in grandissima crescita, a cominciare da Depaoli, ragazzo eccezionale. Oltre a essere forte, lui ha le capacità per trascinare il gruppo".

Proprio sugli ex compagni: "Mi sento ancora con Antonio Romei e Massimo Ienca, mi hanno sempre messo nelle migliori condizioni per dare il meglio, sempre presenti nei momenti difficili miei e della squadra. Punti di riferimento mai venuti meno alla parola data. E poi Ravaglia, Depaoli, i magazzinieri. Mi hanno chiesto di passare dal nuovo 'Mugnaini', lo farò. Mi dicono sia spettacolare. Io l’ho visto costruire, pensavo quale sarebbe stato il mio armadietto... E invece, ciao. Con gli altri dirigenti della gestione dell’emergenza non ho più contatti, non si sono comportati benissimo, ognuno se la vedrà con la propria coscienza".


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