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La rivincita di Larrivey: dieci anni dopo torna in Italia e trascina il Cosenza alla salvezza

di Tommaso Maschio

È senza dubbio Joachim Larrivey l’uomo simbolo della salvezza del Cosenza. Arrivato a gennaio da svincolato suscitando anche qualche dubbio sul suo possibile impatto vista la carta d’identità non più verde, è un classe ‘84, e i tanti anni passati lontani dal calcio che conta fra Giappone, Emirati Arabi, Paraguay e Cile.

E invece l’ex Cagliari ha dimostrato che può ancora dire la sua in un campionato competitivo e difficile come quello di Serie B. Otto reti in 17 presenze ne sono la dimostrazione, ma soprattutto la capacità di essere decisivo quando serve come questa sera. L’argentino nella ripresa si è caricato la squadra sulle spalle prima segnando il gol che pareggiava i conti dell’andata anticipando tutti sulla respinta di Contini, poi trasformando un rigore dove la palla pesava un quintale con freddezza spiazzando il portiere avversario. El Bati, questo il suo soprannome che spesso ha fatto anche ironizzare su di lui, si è rivelato così decisivo e dopo questa sera avrà senza dubbio un posto nel cuore di tutti i tifosi cosentini che possono festeggiare una salvezza che solo pochi mesi fa sembrava ai limiti del possibile.


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