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Il Frosinone non ingrana, a Vivarini serve un svolta nelle prossime due sfide

di Tommaso Maschio

Nessuno si sarebbe aspettato di vedere il Frosinone in così grande difficoltà dopo le prime gare dell’anno. La squadra retrocessa dalla Serie A infatti è una di quelle abituate a giocare in Serie B, con diversi calciatori di categoria in rosa e un allenatore che lo scorso anno è stato fra i migliori di tutta la cadetteria. Eppure qualcosa finora non ha funzionato.

La rivoluzione estiva, con l’arrivo sulla panchina di Vincenzo Vivarini dal Catanzaro, al momento non ha dato i suoi frutti con la squadra che è ancora lontana dall’essere amalgamata e i dettami tattici del tecnico che non sono stati ancora assorbiti dalla squadra col risultato che la squadra in campo appaia senza un’identità precisa. Con i risultati che sono la perfetta cartina di tornasole di quanto si vede sul prato verde: tre pareggi e altrettante sconfitte in sei gare significano infatti ultimo posto al pari della neopromossa Carrarese, uno meno di quel Cosenza penalizzato di quattro punti.

Il 3-4-2-1 impostato da Vivarini finora non ha dato i suoi frutti, la difesa si dimostra fragile e troppo vulnerabile agli attaccanti avversari - come si è visto anche contro il Bari - , mentre davanti si fatica a vedere quel gioco spumeggiante mostrato a Catanzaro negli ultimi due anni. Il tecnico deve così trovare delle soluzioni in maniera urgente per invertire la rossa con due sfide contro Cittadella e Carrarese, prima della pausa, che potrebbero risultare decisive per il suo futuro qualora a livello di gioco e risultati non ci dovesse essere una svolta che possa evitare al club ciociaro un’annata di patimenti che in passato ha affossato altri club freschi di retrocessione dalla massima portandoli a un passo, se non peggio, da una seconda retrocessione consecutiva.


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