.

Brescia, Maran: "Bisogna sognare e anche essere visionari. Col Mantova con cattiveria"

di Claudia Marrone

Alla vigilia della sfida tutta lombarda contro il Mantova, in casa Brescia è stato mister Rolando Maran a parlare in conferenza stampa per fare un punto della situazione sul confronto. Dove sfiderà, per altro, un suo ex calciatore, il tecnico dei virgiliani Davide Possanzini: "È un piacere rincontrarlo - si legge su bresciaingol.it -. Con lui c’è un rapporto che dura da quell’anno, ma avevo legato molto con tutto il gruppo del quale lui era un leader. Mi fa piacere vederlo alla ribalta. Ha fatto un percorso congeniale a un allenatore: vice, settore giovanile e ora prima squadra. Sta dimostrando con le proprie idee di ottenere risultati importanti. Poi al di là dei complimenti e dei rapporti che restano, domani voglio dargli un dispiacere. Non è Maran contro Possanzini, ma Brescia contro Mantova”.

Il discorso si sposta quindi al match: "Abbiamo preparato la gara con la voglia di continuità, con la giusta attesa di arrivare alla gara. Allenandosi con i ritmi che poi bisogna mettere in partita. Finita una partita, abbiamo già in testa l’altra. Il Mantova in casa ha fatto grandissimi risultati. Bisogna avere la guardia ancora più alta perché dobbiamo superare sempre la nostra asticella e non fermarci a quello che abbiamo fatto. Se vogliamo essere ambiziosi nella nostra testa dobbiamo avere dentro il fuoco, che ci spinge ad essere sempre più bravi”.

Nota poi alla rosa: "Avere a disposizione i giocatori aiuta ad alzare il livello. In settimana i giocatori possono avere degli up o dei down. L’anno scorso ci sono mancati tanti giocatori nello stesso reparto quindi deve tirare la corda. Quando hai tutti a disposizione aumenta la possibilità di alzare il livello. E se non patiamo l'assenza di Galazzi è merito anche della società, che ha messo in rosa qualche giocatore in più. Non mi avete mai sentito lamentarmi dell’assenza di uno piuttosto che l’altro. Non abbiamo mai preparato o commentato una partita in funzione di chi non c’era. Alleno un gruppo responsabile, che riesce sempre a fare bene".

Conclude: "Bisogna sognare e anche essere visionari. Non bisogna mai porci limiti. Non dobbiamo sentirci appagati dell’allenamento e di essere solo dei bravi soldatini. Ci vuole rabbia e sangue agli occhi, come quella avuta lunedì”.


Altre notizie