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Zero gol in 180'. L'Inter gioca per Icardi, pur non avendo un Icardi

di Simone Bernabei

Il problema principale, al netto delle tante e diverse assenze, è stata la scarsa (per non dire nulla) incisività nell’area di rigore avversaria. L’Inter si lecca le ferite il giorno dopo l’eliminazione dall’Europa League per mano dell’Eintracht Francoforte, squadra arrembante e spiccatamente offensiva. Che proprio per questi motivi ha lasciato spazi, sia all’andata che soprattutto al ritorno, alle folate offensive nerazzurre. E allora perché l’Inter non è riuscita a segnare neanche un gol in 180 minuti? Il rigore sbagliato da Brozovic all’andata c’entra fino ad un certo punto. L’analisi da fare, soffermandoci alla nefasta serata di ieri, è principalmente legata all’idea di gioco e al come sviluppare la manovra offensiva: perché Keita non è Lautaro, né tantomeno Icardi. Per fisico, per movimenti, per cattiveria dentro l’area. Eppure guardando la spenta Inter di ieri sera sembrava proprio di vedere la squadra che aveva come terminale offensivo proprio Maurito, nei mesi scorsi. Cross, cross e ancora cross, o almeno tentativi di. L’unica arma offensiva nerazzurra è stata questa, ieri sera a San Siro, almeno fin tanto che la partita ha avuto una parvenza di disegno tattico. Poi, saltati gli schemi, si è passati al testa bassa e pedalare. Il problema è che con un centravanti come Keita, e un trequartista/seconda punta centrale come Politano, i traversoni dagli esterni dei vari Candreva, Perisic e Soares erano semplicemente regali per la rocciosa difesa teutonica. E a fine partita, anche per questo ma non solo per questo, la mancanza dell’ex capitano è sembrata ancor più limitante del solito.


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