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Spalletti: "I calciatori devono sapere che c'è chi sciacalla per avere pubblicità"

di Alessio Del Lungo

Luciano Spalletti, ct dell'Italia, è tornato a parlare ai microfoni di Rai Sport di ciò che è successo in Serie A con lo scandalo scommesse e più in generale dei calciatori che sembrano essere coinvolti: "Un'altra notte insonne ad amare o a soffrire per il calcio. Questa è stata di sofferenza per l'amarezza di quello che è successo. Ne hanno già parlato Gravina ed Abodi, i discorsi sono quelli...".

Spalletti dimostra grande umanità e comprensione: "Ci dispiace per quello che è successo, siamo vicini a loro e lo saremo anche tra qualche giorno quando abbasseranno i fari da cui sono puntati. Poi cercheremo di fare il nostro dovere di persone corrette, perché tutti possono sbagliare e probabilmente tutti abbiamo sbagliato quando eravamo più giovani. C'è da fare effettivamente questa istruzione perché è una tentazione che vedo che nasce in tanti e che porta alla perdizione. Si perdono tutti i valori, si diventa probabilmente persone differenti da quelle che dovremmo essere, perdiamo di vista delle cose che diventano fondamentale per un rispetto della vita".

L'intervista a Spalletti è poi proseguita: "I calciatori devono sapere che sono personaggi famosi e che ci sono altre tipologie e altre professioni dove si diventa altrettanto famosi andando a spiare, andando ad osservare quello che sono i comportamenti dei personaggi famosi: sciacallare un po' su quello che loro fanno per avere altra pubblicità. Questo fa parte di avere delle conoscenze di quello che sei e in che contesto vivi. Perché se non ce la fai ad essere una persona di valore, se non ce la fai a resistere a queste tentazioni, perlomeno devi usare il ragionamento, l'intelligenza di andare a sfogare queste tue necessità personali in qualcosa che non disturbi la tua professione, la tua possibilità di vivere una vita importante".


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