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Roma, Juric lavora sul campo mentre Ghisolfi sul taccuino

di Debora Carletti

La Roma è tornata al lavoro ieri al centro sportivo Fulvio Bernardini, per preparare la delicata sfida di domenica 20 ottobre contro l'Inter, fissata per le 20:45. Alla sessione hanno partecipato i giocatori rimasti nella capitale, dato che ben 15 giallorossi sono impegnati con le rispettive nazionali. Tra i presenti si è rivisto Mats Hummels, assente contro il Monza per un'influenza, mentre Le Fée, ancora alle prese con una distorsione al legamento collaterale mediale, ha lavorato con un tutore al ginocchio. Si sono allenati anche Cristante, Mancini, Soulé, Angelino e Svilar. Assenti Dybala, out per un fastidio al flessore, ed El Shaarawy, che ha riportato un lieve stiramento al polpaccio contro il Monza.

Nel frattempo, con la sosta per le nazionali, il calciomercato torna in primo piano. La situazione in casa Roma è complessa: i tifosi sono ancora in subbuglio per l’esonero di De Rossi e i risultati deludenti di questo inizio di stagione. Juric ha la fiducia della dirigenza, ma deve invertire la rotta sia in campionato che in Europa League, dove finora la Roma ha racimolato solo un punto in due partite. L’obiettivo è mantenersi nelle prime quattro posizioni fino a gennaio, per poi rinforzare ulteriormente la squadra nella finestra di mercato.

Anche se è presto per parlarne, in tempi di Nations League, il calciomercato torna in voga. Tra i nomi sul taccuino spicca quello di Boga, l’ala del Nizza, considerato un profilo interessante da Ghisolfi. La trattativa è fattibile, e l’intermediario Ramadani sta dialogando con la Roma. Più complicato, invece, il discorso per Laurientè, attualmente al Sassuolo in Serie B: il club neroverde lo considera fondamentale per puntare alla promozione e lo cederebbe solo di fronte a un’offerta significativa. La Roma resta vigile, ma il suo arrivo non è assolutamente una priorità.

Mancano ancora 10 giorni ma è inevitabile pensare che la sfida contro i nerazzurri, per il tecnico croato sarà un vero banco di prova. Juric dovrà dimostrare di poter fare meglio della Roma di De Rossi, sconfitta ma capace di giocarsela contro le big.

Una vittoria a San Siro non significherebbe solo tre punti, ma un chiaro segnale: la Roma è pronta a tornare protagonista. Un passo falso, invece, potrebbe incrinare definitivamente il rapporto con l'ambiente e avviare riflessioni importanti sul futuro di Juric in panchina. San Siro non sarà solo un campo di gioco, ma un giudice silenzioso del destino giallorosso.


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