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Orsato: "Non farò il presidente né il designatore, voglio insegnare agli arbitri"

di Pierpaolo Matrone

Daniele Orsato da quest'anno non fa più parte della squadra degli arbitri. Dopo una lunga carriera, ricca di soddisfazione, il fischietto della sezione di Schio si è ritirato al termine dell'ultima stagione sportiva. Cosa farà adesso? Lo svela in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport: "Dico subito: non voglio designare né fare il presidente, voglio insegnare". Di proposte ne sono già arrivate e non poche: "Svariate, anche dall'estero. Quella dalla Russia è diventata quasi un caso... Alla fine ho declinato e il motivo è molto semplice, voglio per prima cosa dare qualcosa all'Italia. Io ci sono".

Lo aspetta forse l'AIA? "Aspetto e aspetterò. Ho formulato una proposta a livello tecnico, non politico. Sono troppo giovane per fare il presidente. L'importante è che l'AIA smetta con le frizioni interne. La mia proposta è insegnare e portare gli arbitri attuali a livelli alti. So che serve attendere le elezioni...". Conclusione su alcuni dettagli, tipo la 'kryptonite VAR': "Ma no... Ero dispiaciuto quando andavo al VAR perché ce l'avevo con me stesso, c'era da rivedere qualcosa che mi ero perso. Tra l'altro ho avuto spesso Irrati, miglior varista al mondo: che posso dire?". E c'è anche un allenatore del cuore: "Mihajlovic. Con Sinisa ce ne siamo dette di ogni, sempre con realtà. Lo ricordo con affetto. E come giocatore dico Zanetti".


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