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Matuidi: "Tre anni meravigliosi alla Juventus. Pirlo? Non ci ho parlato. Con Sarri mai problemi"

di Alessandra Stefanelli

Arrivano altri estratti della lunga intervista concessa da Blaise Matuidi dopo l’addio alla Juventus e la firma con l’Inter Miami: “Pirlo? Non ho parlato con lui - ha detto a L’Equipe -. La situazione è accelerata a inizio luglio. Appena ho preso la mia decisione, sono andato a parlare alla dirigenza della Juve, a cui ho chiesto di risolvere l’ultimo anno di contratto. Non si parlava di un nuovo allenatore a quanto ne so in quel periodo. Se ho parlato con Deschamps? Sì, ci ho parlato, ma non entrerò nei dettagli della nostra discussione. Sono consapevole che la scelta di andare in MLS complica la mia partecipazione in Nazionale”.

Due parole anche sull’eliminazione per mano del Lione: “Sarri aveva delle scelte da fare e le ha fatte in momenti difficili per tutti noi. C’erano diversi livelli di preparazione tra i giocatori. È stato complicato, forse per me un po’ di più durante questo periodo post Covid. Penso di non essere stato nella migliore forma. E i giocatori in formazione avevano dimostrato nelle partite precedenti di meritare il loro posto. Non ho amarezza. Ho passato tre anni meravigliosi alla Juve, dove mi sono confrontato con grandi uomini”.

Si parla anche del rapporto con Maurizio Sarri: “Dal punto di vista personale, non ho mai avuto problemi con Sarri. È un allenatore che lavora molto sulla tattica e penso che sia anche una persona timida, che non viene necessariamente incontro agli altri. Sappiamo anche quanto sia difficile il mestiere dell’allenatore. Ma se c’è una cosa che mi ha colpito, è stato durante il periodo Covid. Ero in difficoltà e lui mi ha sorpreso perché mi chiamava tutti i giorni per avere notizie. Ho scoperto l’uomo”.

Infine due parole sui campioni con cui ha giocato: “Sono stato compagno di squadra di Neymar, Mbappé, Griezmann, Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo. Sono tutti giocatori fantastici, ma se devo sceglierne uno è Cristiano, per tutto quello che ha fatto durante la sua carriera e per quello che sta facendo ancora oggi. È eccezionale. Sta invecchiando, è vero ma ne è consapevole. Vederlo lavorare con lo spirito di voler essere sempre il migliore è una cosa che non avevo mai visto”.


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