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La passione risucchiata. Il Milan a Firenze tocca l'ennesimo punto di non ritorno

di Antonello Gioia

È sempre difficile scrivere un articolo dopo una sconfitta pesante e anche stanotte, dopo Fiorentina-Milan, il mood era lo stesso. Mi è venuto in soccorso un messaggio di un mio carissimo amico che è talmente vero, talmente riassuntivo, talmente esaustivo di tutto, sia delle cause che delle conseguenze, sia delle emozioni che delle reazioni, che ho deciso di renderlo pubblico: "Mi stanno risucchiando la passione". Che poi è, sondando il terreno, il mood di molti tifosi milanisti in questo momento.

Fiorentina-Milan
Partiamo dal tema più vicino nel tempo e dal motivo primo per cui questo articolo esiste ogni mattina: il commento a Fiorentina-Milan. Che poi sarà breve, tanto son sempre le stesse cose. Basterebbe andarsi a rileggere il commento post Leverkusen, in cui veniva sottolineato l'atteggiamento scandaloso, remissivo, passivo di molti calciatori del Milan, ripetuto - con l'aggravante del nervosismo - anche a Firenze. E all'atteggiamento negativo si aggiunge poi il gioco scadente: in conferenza, Fonseca ne parla come se si dovesse raggiungere il Sacro Graal, quando il Milan non sembra avere neanche un paio di scarpe per iniziare il cammino della ricerca.

Gli altri motivi
Ma poi tutte queste situazioni arrivano da lontano. Arrivano da una scelta rischiossima della dirigenza che, pur di non mettersi in casa un profilo forte, ha preferito affidare il Milan ad un allenatore bravo sì, serio sì, persona squisita sì, ma che non aveva lo status e il curriculum per allenare il Milan. Anzi, mi correggo: questo Milan. Perché per allenare questo Milan sembra proprio necessario un sergente di ferro, uno che metta in testa ai presunti fenomeni della rosa che sono al Milan per vincere e non per fare le passerelle con Off White, la Puma e i prodotti targati Yankees.Perché il risultato di tutto ciò è la disaffezione, il disinnamoramento, la passione risucchiata.


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