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L'Empoli fa un'altra vittima illustre e si regala la Fiorentina in Coppa Italia

di Simone Galli

La mano di D'Aversa
Alzi la mano che avrebbe scommesso su questo inizio di stagione dell'Empoli. Era difficile prevedere un avvio così convincente, senza sconfitte, per una squadra che si era salvata all'ultimo tuffo della stagione scorsa e aveva cambiato, come spesso gli accade, gran parte della rosa. Eppure è tutto vero. Con la vittoria in Coppa Italia contro il Torino gli azzurri hanno ottenuto il settimo risultato utile consecutivo stagionale, la miglior partenza della sua storia in Serie A. E tanto merito spetta indiscutibilmente a D'Aversa, capace in poco tempo di far assimilare i suoi schemi alla squadra e di farle ritrovare grande entusiasmo.

La forza del gruppo
Come annunciato alla vigilia, D'Aversa ha schierato le cosiddette seconde linee, quei giocatori che stanno avendo meno spazio in campionato. Tuttavia, nonostante la formazione rimaneggiata, l'Empoli ha mostrato il solito gioco fatto vedere in questo primo scorcio di campionato. Si è vista una squadra viva, solida in difesa ma pungente in attacco, con un Ekong in gran spolvero. Il segreto degli azzurri è probabilmente la forza del gruppo e lo si è visto anche in Coppa: cambiano gli addendi, ma il risultato non cambia. Una vittoria di carattere, contro un avversario di caratura superiore, che dà all'Empoli ancora più consapevolezza per affrontare il difficile derby di domenica prossima


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