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Italia, Spalletti: "Wembley l'inizio dei miei sogni. Prendiamoci la qualificazione"

di Lorenzo Di Benedetto

Il commissario tecnico della Nazionale italiana, Luciano Spalletti, dopo l'ultimo allenamento dell'Italia prima della partenza per l'Inghilterra, ha parlato a Sky Sport. Queste le sue parole: "Sono felicissimo perché vado a giocare una partita in uno stadio che è l'inizio di dove sono partito con i sogni, per poi poterci arrivare".

Cosa ci dirà questa partita?
"Spesso siamo a cercare la definizione del calciatore internazionale, si vede la possibilità di qualificazione, senza pensare alle successive. Il calciatore forte non pensa all'ultima giornata, ma alla gara di domani contro un'avversaria forte dentro al loro stadio. Non ci sono partite comfort. Dobbiamo essere felici di poter superare i limiti, cercando di non pensare a quello che c'è tra noi e l'avversario. Vedremo se avremo la personalità forte".

Da chi si aspetta di più?
"Parlo con i giocatore, spiegando i particolare e cercando di far capire cosa può aiutare. Si può sempre crescere, donare e amare. Dobbiamo andare a prendere gli atteggiamenti che rendono felici quelli che ci guardano".

Le è piaciuto Udogie?
"Ha tutto, è soltanto un calciatore che deve riconoscere le cose di campo e fare delle esperienze come tutti quelli alle prime armi. Scocca un motore che avanza anche per gli altri, in una partita dove la fisicità e la forza può fare la differenza ci può dare una mano".

C'è anche da completare una serie di emozioni?
"L'abbraccio della vittoria importantissima dell'ultima volta rimarrà nella storia della Nazionale italiana. Dobbiamo andare a prenderci quelle emozioni, come l'abbraccio tra Mancini e Vialli".


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